Nel presepe si decreta la nascita di Gesù, ovvero di quando fallisce l’educazione religiosa si apre la strada all’uso strumentale della religione

Il titolo di questo post proviene in parte da un elaborato di un mio ex alunno e in parte è la tesi che intendo dimostrare.

ALBERO DI NATALE = SIMBOLO DEL NATALE.
PRESEPE = DOVE SI DECRETA LA NASCITA DI GESU’ E DOVE VI SONO TUTTI I
PERSONAGGI DELLA RELIGIONE COMUNE.

(Giampaolo – B06)

Premessa

Dal 2004 al 2013 ho insegnato Religione Cattolica in un Istituto superiore. Per rendermi conto della base di partenza degli alunni, dopo le rituali presentazioni proponevo loro una sorta di elaborato di ingresso. Gli alunni dovevano rispondere ad una domanda molto semplice: “Descrivi gli elementi fondamentali della fede religiosa che professi“. Poiché avevo alunni di diverse fedi religiose, l’elaborato dava a tutti la possibilità di esprimere le proprie convinzioni.

Naturalmente vi è una risposta “giusta” per ciascuna religione. Gli elementi fondamentali di una religione sono pochi e riconoscibili e indicano una gerarchia di alcune verità più importanti di altre. Nel Buddhismo sono le Quattro Nobili Verità; nell’Islam i Cinque Pilastri. Nel cristianesimo gli elementi fondamentali sono definiti dai Due Misteri Principali della Fede:

  1. Dio è Uno e Trinità di Persone
  2. La Seconda Persona della Trinità si è incarnata in Gesù di Nazareth, morto e risorto per la nostra salvezza

Gli alunni potevano rispondere alla domanda nel modo preferito: con un racconto, con un tema, con un catalogo di soggetti, con un elenco di idee… L’importante è che dessero la risposta “giusta”. Conservo ancora tutti gli elaborati e ne ho tratto alcune perle, tra cui quella di Giampaolo, lasciando come possibile anche la forma in cui sono stati scritti su carta.

In 9 anni di insegnamento e circa un migliaio di elaborati, sorprendentemente le risposte “giuste” sono state appena una decina. Per la parte cristiana, maggioritaria, più che altro provenienti da alunni ortodossi ed evangelici, i cattolici si contano sulla punta delle dita.

Le perle

Care exalunne e cari exalunni, non abbiatevene a male se pubblico alcune vostre perle. Ormai siete tutti grandi, potete sorridere pure voi delle cose che dicevate da adolescenti, come io sorrido di quelle che ricordo del mio passato. Mentre per me e per chi legge tornano molto utili per capire i tempi attuali.

Così scrivevate a proposito del “famoso” Babbo Natale.

Il Natale è magico soprattutto per i bambini che ancora credono a Babbo Natale.

(Nicola – A05)

FESTIVITA’
25 DICEMBRE = NATALE (NASCITA DI CRISTO)
APRILE = PASQUA (RESURREZIONE DI CRISTO)
Queste festività sono state poi modifigate in seguito come per il Natale a cui è stato aggiunto l’albero e
il famoso Babbo Natale che sono credenze Pagane.

(Andrea – B07)

Ma a Natale, esattamente, cosa si festeggia?

NATALE = E’ UNA CERIMONIA CHE VIENE FESTEGGIATA
X FESTEGGIARE LA NASCITA DI GESU’

(Lorenzo – B06)

Gli elementi fondamentali della fede cristiana: sono il natale che è una festa religiosa dove rinasce Gesù.

(Marco – B10)

Per festeggiare la nascita del nostro Dio festeggiamo
il natale e la reincarnazione del Dio punto fondamentale della religione.

(Christian – D07)

Dove è nato Gesù?

GERUSALEMME = LUOGO DI NASCITA DI GESÙ

(Flavio – A09)

Anche Spelacchio ha la sua importanza…

NATALE = ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GESÙ
PASQUA = ANNIVERSARIO DELLA RESURREZIONE DI GESÙ
ALBERO DI NATALE = SIMBOLO DELL’UNIONE CON L’ALTISSIMO

(Federico – D09)

Infine, i Magi, dai nomi esotici…

L’EPIFANIA = LA VENUTA DEI RE MAGGI CHE HANNO PORTATO I REGALI A GESU’. DI NOME MINCHINCHIORRE, BALDASSARRE, GASPARE

(Massimo – A05)

L’educazione religiosa degli anni ’90

Nella Chiesa Cattolica italiana degli anni ’70 del secolo scorso, appena celebrato il Concilio Ecumenico Vaticano II, ci si era resi conto che l’educazione religiosa languiva. Erede del Catechismo di Pio X (quello tutto domande e risposte) sul quale si erano formate almeno le ultime tre generazioni, pareva non essere più adeguata ai tempi. Nel 1970 i Vescovi italiani consegnano al popolo di Dio il Documento Base Il Rinnovamento della catechesi” nella speranza di avviare una solida riforma della catechesi. Contemporaneamente vengono pubblicati vari catechismi, ma considerati gli scarsi risultati raggiunti i Vescovi si convincono di dover ri-consegnare il Documento Base immutato nel 1988.

Negli anni ’90, quando i miei exalunni cominciano a nascere, la situazione della catechesi è ancora liquida. Ma gradualmente si moltiplicano i corsi per i catechisti e si cerca di adottare tecniche di animazione per coinvolgere bambini e ragazzi negli argomenti di sfondo religioso. Ci si dota degli strumenti più all’avanguardia: dai libri colorati agli audiovisivi, fino ad arrivare a dvd e giochi a tema. Vengono strutturati percorsi di catechesi sempre più intensi: due anni di preparazione alla Prima Comunione tra i 9 e gli 11 anni, con incontri settimanali e ritiri periodici; uno o due anni di post-comunione; quindi due anni di catechesi per la Cresima, con eventuale post-cresima. Nelle Parrocchie si organizzano campi estivi, GREST (oratorio estivo), marce, uscite…

I miei exalunni dei primi anni 2000 avevano totalizzato complessivamente non meno di quattro anni di formazione catechistica, trascurando (e forse sarebbe stato meglio…) l’educazione ricevuta in famiglia e la frequenza della Messa domenicale, per chi ci andava. Per di più, negli otto-nove anni precedenti, dichiaravano di essersi avvalsi dell’Insegnamento della Religione Cattolica a scuola (due ore alla settimana alle elementari, un’ora alle medie).

Il risultato? A 14-15 anni i miei exalunni presentavano grandi difficoltà a individuare distintamente gli elementi fondamentali della fede che dicevano di professare. Non solo. Aspetti folkloristici e convinzioni fantasiose, magiche e superstiziose convivevano senza alcun disagio con affermazioni teologiche e spirituali. Nella pressoché totalità dei casi la fede cristiana appariva come un insieme di tradizioni ripetute senza comprenderne il significato, senza una particolare adesione personale e spesso, nel minestrone di informazioni alla rinfusa, senza riuscire a cogliere nessi in un drammatico vuoto di idee religiose.

Se qualcuno si fa domande intorno al fallimento di un sistema io posso dire di aver toccato con mano una parte di quello dell’educazione religiosa, catechistica e scolastica.

Paradossi dell’ignoranza religiosa

L’ignoranza religiosa non è priva di conseguenze.

Anzitutto sul versante interno, cioè quello ecclesiale, l’ignoranza religiosa favorisce un degrado dello spirito religioso, ridotto a magia e superstizione. La confusione di religione con sentimento, di fede con irrazionalità e di atto di credere con coscienza privata non favorisce per niente un clima di educazione e di formazione religiosa. Piuttosto così si pongono le basi perché soggetti religiosi, più o meno maliziosamente, giungano alla manipolazione delle coscienze, se non a veri e propri reati.

Sul versante esterno, cioè nei rapporti della Chiesa con la società civile e con il mondo, l’ignoranza religiosa costituisce la condizione per la strumentalizzazione della religione stessa. Una massa di credenti convinta che “nel presepe si decreta la nascita di Gesù“, il quale può essere nato a Gerusalemme, in una grotta o forse per niente, che Babbo Natale va citato insieme all’albero di Natale tra gli elementi fondamentali della fede cristiana e che i “Maggi” possono avere qualsiasi nome, anche “Minchinchiorre” tanto non cambia niente, è la stessa che alzerà la voce se qualcuno le farà credere che le tradizioni sono ciò che unisce il popolo.

In questo senso una tradizione religiosa e una tradizione gastronomica si equivalgono e soprattutto il loro significato è indifferente. L’importante è che tornino utili ad identificare un insieme di persone portatrici di convinzioni analoghe.

Persino le buone intenzioni di un Papa, con il suo richiamo all’importanza del presepe, in questo clima possono diventare causa di ulteriore confusione.


“Fare il presepe” non diventerà un modo per rivendicare la propria appartenenza politica? Qualche giorno dopo sempre Papa Francesco sente la necessità di precisare:


Ma ancora una volta: di quale Gesù stiamo parlando? Di quello dei miei exalunni?

MARIA = MADRE DI DIO
GIUSEPPE = PADRE DIO
GESU’ = PERSONA RELIGIOSA CHE FU CROCIFISSATO SU UNA CROCE

(Carla – E05)

CRISTIANO = persona che crede in Dio e nella sua rincarnazione Gesù
GESU’ = rincarnazione di Dio.

(Benedetta – A05)

La religione cristiana a dei soggetti molto importanti che parte da Gesù, giuseppe e maria si espande anche con la storia di Mosè molto importante i 10 comandamenti i 7 apostoli di Gesù che gli portarono dei doni.

(Riccardo – B11)

CHIESA = SOCIETA’ DI CREDENTI
GESU = RAPPRESENTA LA NOSTRA RELIGIONE
DIO = IL NOSTRO PROTETTORE
CROCIFISSO = LA RELIGIONE COSI E’ DIFFUSA DA TUTTE LE PARTI
BIBBIA = COLLEGAMENTO CULTURALE CONA LA STORIA DI GESU’
BATTESIMO = ENTRATA NELLA RELIGIONE
PREGHIERA = RADUNO SPIRITUALE
CONFESSIONE = PURIFICAZIONE DEI PECCATI
VANGELI = TESTI CHE PARLANO DELLA VITA

(Leonardo – B06)

In presenza di una educazione religiosa fragile e consumistica gli appelli alla spiritualità e all’etica sono lasciati alla libera interpretazione degli ascoltatori. E non è detto che questa coincida esattamente con le verità teologiche di chi li esprime.

Da Natale a Santo Stefano

Non dobbiamo sorprenderci se un politico parla alla massa degli ignoranti religiosi un linguaggio più comprensibile di quello di un Papa.


Già i miei exalunni, non avendo per nulla chiari né i Misteri Principali della Fede né l’identità di Gesù Cristo, assumevano che “candele” e “preghierine” fossero tra gli elementi fondamentali del loro credo.

CANDELINE PER RICORDO = CANDELINE CHE SI ACCENDONO PER UNA PERSONA CARA
MORTA.

(Giampaolo – B06)

PREGHIERA = la preghiera è un consulto che le persone cattoliche eseguono con un Sacerdote, Prete ecc. Consiste nel leggere frasi o strofe del Vangelo o della Bibbia.

(Riccardo – D07)

QUANDO SI ENTRA IN CHIESA CI SI METTE L’ACQUA SANTA, E IL SIMBOLO DEI CATTOLICI E’ LA PREGHIERA NEI CONFRONTI DI DIO, CHE CONSISTE NEL CONGIUNGERE LE MANI, E DURANTE LA MESSA, NEI SACRAMENTI, CI SI INGINOCCHIA.

(Pierpaolo – C08)

Quella di molti credenti è una fede che dura da Natale a Santo Stefano, un giorno appena, che scorre velocemente e mescola vaghi sentimenti di solidarietà religiosa a indecifrabili richiami politici. Come il martirio e la persecuzione dei cristiani nel mondo.

Ma tutto pare una banale espressione di facciata per coprire il disagio di fronte a prese di posizione ben più gravi. Solo per fare un esempio, dalla Siria e dall’Afghanistan uomini e donne fuggono da guerre e violenze cercando riparo nella pacifica Europa (fonte).

Dall’Eritrea giungono centinaia di minori che chiedono rifugio per situazioni di problemi familiari e di violenza domestica (fonte).

Dall’Africa Occidentale si fugge per la persecuzione politica, non meno che per motivi economici, di violenza e di persecuzione religiosa (fonte).

Una cattiva formazione religiosa fa si che gli ignoranti religiosi considerino martirio solo quello dei cristiani e non pure quello di altre persone religiose; che “un pensiero e una preghiera” siano sufficienti per sentirsi a posto con la coscienza, più di accogliere e di assistere; che agitare il rosario da parte di un personaggio politico sia un atto religioso, mentre no, non è un atto religioso, è un atto politico e come tale va trattato (In principio era il dio Po…).

Il processo di clericalizzazione della politica ha come fine di catturare il consenso degli ignoranti religiosi. I fedeli, quelli autentici, non cedono alle lusinghe di chi fraintende la fede cristiana, attribuendole un significato che non ha.

Ma responsabili della clericalizzazione della politica sono esattamente i soggetti religiosi a causa dei ritardi (a volte colpevoli) nell’offrire a giovani ed adulti la possibilità di formare in modo sano la propria fede. Posso aggiungere che l’ignoranza religiosa è uno dei fattori che contribuisce e contribuirà ancor più nel futuro all’ateismo. La clericalizzazione della politica, frutto dell’ignoranza religiosa, diventa un elemento catalizzatore del rifiuto di Dio, in quanto offre di Dio un’immagine tanto distorta da renderlo inaccettabile:

Nella genesi dell’ateismo possono contribuire non poco i credenti, nella misura in cui, per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presentazione ingannevole della dottrina, od anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale, si deve dire piuttosto che nascondono e non che manifestano il genuino volto di Dio e della religione.

Gaudium et Spes 19