Signora mia, la Pasqua
Pasqua 2020
+ Signora mia, questo virus se non ci ammazza con la polmonite ci ammazza con tutto il resto… e non si può uscire, e non si può abbracciare, e non si può niente!
– Glielo dico io, signora, qui ci vuole una rivoluzione… quanto vogliono ancora tenerci chiusi a casa? Una settimana? Un mese? Un anno? La rivoluzione, ci vuole…
+ Che poi ce li facessero questi tamponi… signora mia, ho saputo che il suocero del nipote di mia cognata nemmeno il medico ha risposto al telefono, assassino!
– Eh signora, non c’è più il rispetto d’una volta. Almeno una volta arrivava la pandemia, si portava via tutti, ricchi e poveri, buoni e cattivi, vecchi e giovani e finiva lì…
+ Ah, altri tempi, signora mia, altri tempi! Adesso chiudono pure le chiese! E non si può fare nemmeno una processione a Santa Rita… piccola piccola, senza banda musicale… ma che vuole? Che Santa Rita ci faccia ammalare? Proprio lei, la santa delle cose impossibili?
– Brava, signora, ha detto bene… Santa Rita ci vuole qui, altro che gli scienziati…
+ Io però se arriva il vaccino lo faccio!
– Che c’entra, pure io lo faccio! Ma deve essere sicuro, eh! E intanto aspettiamo ancora? Quanto? E nel frattempo tutto chiuso?
+ Che poi, signora mia, dicono che a Pasqua fanno andare a Messa tutti. Sarà vero?
– Io ho sentito che a Pasqua c’era il condono… no, la… come si chiama?
+ L’indulgenza?
– L’indulgenza! A Pasqua, se non vai a Messa ti danno l’indulgenza…
+ Ma l’indulgenza non era a Natale scorso? Boh, ho perso la cognizione del tempo…
– E a pasquetta che fate?
+ A pasquetta doveva tornare il figlio da Londra, ma col virus è tutto fermo…
– Dannato virus! Nemmeno pasquetta!
+ Signora mia, sa che le dico? Almeno mi risparmio di cucinare, quest’anno. Mi riposo pure io, che tutti gli anni a Pasqua la festa è degli altri… faccio una preghiera a casa e tanti auguri a tutti!
Vostro don ugo