Il disagio
“Ho litigato con mamma al telefono. Lo ho chiesto i soldi e mi ha detto di chiederli a mia moglie…”
“Eddai, porta pazienza! Mamma sarà grande, no? Quanti anni ha?”
“Ha 16 anni più di me…”
“Ah… e quindi quanti anni ha?”
“Mi ha avuto a 16 anni, io ne ho 56…”
“Ok, quindi ne ha 72, non penso sia il caso di prendersela con lei…”
“Le ho chiesto appena 10 euro, non posso chiederli a mia moglie, ci stiamo separando… dopo 28 anni…”
“Mi spiace, Gianluca. È per questo che sei qui?”
“Sono qui perché ho il disturbo bipolare…”
“Davvero? Da quanto tempo?”
“Da quando ho avuto l’incidente in moto, 20 anni fa… mi sono rotto la testa, la gamba… guarda qui, tutte e due le braccia…”
“Oddio, un incidente in moto! Come ti capisco! Ti sono venuti addosso? Almeno hai preso qualche soldo di risarcimento?”
“Macchè, sono andato io addosso, m’ero sfondato di cocaina… e dopo l’incidente ho cominciato a star male…”
“Spero che almeno hai smesso con la cocaina…”
“Sì certo, ho fatto tutto da solo, senza bisogno di dottori… un giorno ho preso 200 euro di coca, me la sono fatta tutta e ho detto: è l’ultima volta… però ho dovuto smettere anche di lavorare…”
“Che lavoro facevi?”
“Avevo due banchi al mercato… pelletteria… ho dovuto lasciare le licenze a mia moglie”
“E ora? Quando esci dove andrai?”
“A casa mia non posso tornare, dovrò andare da mamma”
“Hai casa tua?”
“Sì, ma mia moglie ci sta lei e a me non mi vuole…”
“Bè certo, si sarà stufata di vederti senza far niente tutto il giorno…”
“Non ero senza far niente, spacciavo la coca…”
“Ah, pure! E tua moglie non ti diceva nulla? Era contenta?”
“No… ma che pensi, che una casa te la compri con due banchi di pelletteria? E poi ci stanno i figli…”
“Vivono con lei?”
“Sì, ma sono preoccupato… stanno su una brutta strada…”
“Perché? Quanti anni hanno?”
“17 e 19 anni. Stanno facendo come me… Vanno a Tor Bella Monaca, comprano la coca e la rivendono a Torre Angela dove vivono… Loro due sono la cosa più preziosa che ho, vorrei che lasciassero quella strada… e vorrei comprare una casa per ciascuno a tutti e due…”