Libero di scegliere

Mi è accaduto l’impensabile. Sono ancora sbalordito. Come reagire ad una accusa falsa? Ad una calunnia?

Devo lasciar correre? Devo agire? Le autorità ecclesiastiche minimizzano, ma mi danno la sensazione di non volersi schierare. Addirittura sembrano aver raggiunto un loro verdetto. Ma non è dato sapere quale. Agite pure, “se avete la coscienza tranquilla“. Ma vogliamo scherzare?

Ci si è messo pure l’avvo-cato amicodatrent’anni, lo conoscevo da quando era all’università: ti sconsiglio, andare in processo è sempre un rischio. Ohi, guarda, che io sono la parte offesa. E se l’inda-gato venisse assolto? Non avresti diritto nemmeno al risarcimento. Assolto? E perché? Ha detto cose non vere! Perché in tribunale contano le prove, conta la verità giuridica, non quella dei fatti. Ah, e quindi? Quindi fanno 150,00 euro più tutti gli oneri di legge per la consulenza.

Del resto era amico.

Va bene, mi rivolgerò all’avvocatessa che conosco, costosa ma almeno concreta. Perché sono ancora libero di scegliere, se farmi sbattere in prima pagina come un volgare delinquente o guardare negli occhi chi mi accusa con l’orgoglio dell’innocenza.