Zibaldone della settimana – 17
Auguri, sacerdoti
“Grazie, cari sacerdoti, grazie per il vostro cuore aperto e docile; grazie per le vostre fatiche e grazie per i vostri pianti; grazie perché portate la meraviglia della misericordia – perdonate sempre, siate misericordiosi – e portate questa misericordia, portate Dio ai fratelli e alle sorelle del nostro tempo. Cari sacerdoti, Il Signore vi consoli, vi confermi e vi ricompensi. Grazie!” (Papa Francesco, Omelia della Messa Crismale).
Un po’ di generica retorica e un pizzico di gesuitica captatio benevolentiae, ma certamente parole sentite, pronunciate in una occasione importante. Le prendiamo per quello che sono.
Recentemente sono stati fatti studi nei quali si è dimostrato che molti subalterni ricercano l’apprezzamento dei capi più dell’aumento di stipendio.
Francamente mi ci ritrovo. Ma non perché mi attenda le pacche sulle spalle da parte dei Sorveglianti (=Vescovi), sempre troppo ambigue anche quando sincere.
Confido invece che sia il buon Dio prima ad ispirare poi ad apprezzare infine a retribuire le azioni dei suoi servi.
In questo senso tutti noi sacerdoti – preti e non – abbiamo tanto bisogno di auguri di docilità intelligente.
Auguri rivolti a preti e non, a sacerdoti ministeriali e a sacerdoti battesimali che hanno compreso il messaggio del servizio dell’Ultima Cena.