Quinto potere: come funzionano le cose
Circa dieci anni fa ebbi il primo grande impatto con il mondo del giornalismo.
Ero l’esecutore testamentario di una cara amica chiamata dal Padre. Una sua vicina, con la quale si frequentavano da anni, era giornalista. Ma nel testamento non venne per nulla ricordata.
Mentre un giorno ero impegnato nello svuotamento dell’abitazione venduta, lei mi chiamò e cominciò a chiedermi come mai non avesse ricevuto nulla in eredità e che voleva qualcuno dei suoi preziosi ricordi. Lo fece in modo da suscitare la mia reazione: pareva quasi che fossi stato io a volerla escludere dal testamento.
Di fronte alle mie resistenze tagliò corto: “Guardi reverendo, io domani potrei scrivere un pezzo su di lei che le rovinerebbe la vita! E ho amici con i quali potremmo fare una campagna contro lei e la chiesa”.
“Allora dovrebbe scrivere falsità, perché io non ho fatto nulla di male – risposi – e la querelerei per diffamazione”.
Lei sorrise: “Sa quanti processi per diffamazione mi hanno fatto? Mai condannata. Io so scrivere in modo da non violare la legge e allo stesso tempo raggiungere i miei scopi”.
“Faccia quello che vuole” dissi e salutai.
Io non le diedi nulla e l’articolo non uscì. Ma compresi come funzionano le cose.