In paradiso ci saranno primi e ultimi
Isabella è nome di fantasia. Non mi va né di usare il suo vero nome nè di etichettarla come anonima paziente.
Isabella ha la mia età, ma sembra un’anziana vecchietta. Piccola di taglia, capelli nero corvino e occhiali sulla fronte si muove rallentata dagli psicofarmaci e piagnucola e piange. Perché si commuove, dice lei.
È arrivata dopo dieci giorni di ricovero in ospedale. Senza accompagnatori. Senza bagaglio. Lei e la sua disperazione.
Indossando lo stesso vestito da dieci giorni. Durante il ricovero nessuno se ne era preso cura, nessuno l’aveva lavata, nessuno le aveva dato biancheria pulita.
Oggi eravamo nella cappellina e Isabella mi ha raccontato un sogno. Ha sognato la sua mamma, morta da tempo. L’ha sognata bella, vestita di bianco, sorridente. Mentre lei in sogno la guardava, la mamma le ha versato nelle mani tante pietre preziose colorate e luccicanti.
Cara Isabella – le ho detto – la vita ti ha riservato sofferenze e umiliazioni incomprensibili. Ma queste sono considerate pietre preziose agli occhi del Signore. E sono certo che in Paradiso tu sarai tanto più ricca di me e mi precederai e io ti chiamerò come fai tu nei corridoi della clinica e sarai tu a tendermi la mano, a me povero.
Isabella si è illuminata, ha sorriso e ha detto: “Davvero?”
Gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi (Mt 20,16)
Grazie… :-)
Isabella e tanti altri come lei ci precederanno senz’altro, ma questa consapevolezza mi dà la forza di migliorarmi anche oggi, chiedendo aiuto al Signore, cercando di superare le mie piccinerie per cui oggi mi sono svegliato svogliato e penoso…
Arigrazie per la testimonianza.
Ciao!