Agenzia della Mobilità di Roma: informazioni false o imprecise nuocciono alla salute
L’Agenzia della Mobilità di Roma Capitale ha disseminato 66 pannelli luminosi a messaggio variabile lungo alcune strade di Roma, 54 nel solo tratto della Tangenziale Est.
Sui pannelli vengono comunicate varie informazioni, tra le quali i tempi di percorrenza di alcuni tratti monitorati dal sistema. Nella rispettiva pagina web vengono illustrati succintamente i metodi di rilevamento e di calcolo.
Tramite telecamere dotate di software di riconoscimento delle targhe e un sofisticato algoritmo di elaborazione, vengono misurati i transiti dei veicoli e il calcolo dei tempi di percorrenza su 150 km di strade di Roma Capitale.
Successivamente ad una mia contestazione (qui) un operatore ha ribadito il concetto, spiegando su Twitter che il sistema calcola i tempi di percorrenza dei veicoli in transito; non è dato di sapere se nel calcolo vengono inserite anche le velocità rilevate dei veicoli che superano i limiti previsti nel tratto.
Tuttavia non solo permangono alcuni dubbi, che varrebbe la pena fossero fugati dall’Agenzia in questione, ma il rischio che le informazioni fornite dall’Agenzia nel confronto con i dati reali siano inattendibili è molto reale.
1) Il corretto funzionamento delle telecamere non è garantito
Le immagini che seguono, rilevate stamane in prossimità dello svincolo della Tangenziale Est con l’Autostrada A24, dimostrano che almeno due telecamere del sistema UTT (Urban Travel Times) non possono svolgere al meglio il loro compito in quanto ampiamente coperte da rami di alberi (cliccare sull’immagine per ingrandire).
Come si nota nelle tre immagini riprese da angolature e con ingrandimenti diversi le due telecamere (cerchiate di rosso) si trovano a poca distanza dai rami di un albero e il loro campo visivo, relativo al puntamento su strada, è totalmente coperto. Ciò vuol dire che le informazioni provenienti da questo pannello luminoso sono inattendibili o assenti.
Ma l’immagine desta chiaramente molte perplessità. Viene effettuata una manutenzione costante sulle telecamere? La presenza di rami di albero dimostrerebbe il contrario. La pulizia degli obiettivi delle telecamere, esposte alle intemperie quotidiane, ogni quanto viene effettuata? In un sistema tanto sofisticato anche un banale velo di polvere può costituire un grave impedimento al riconoscimento automatico della targa, così come la pioggia e le incrostazioni.
Allo stato attuale bisogna concludere che il corretto funzionamento delle telecamere non è garantito e dunque i dati forniti dal sistema sono inattendibili.
2) Le informazioni del sistema, quando presenti, sono approssimative
Sullo stesso sito dell’Agenzia compare un bollettino, aggiornato periodicamente, che indica i tempi di percorrenza. Al momento in cui scrivo l’articolo (Tue Aug 19 15:31:52 CEST 2014) la pagina si presenta così:
Nessuno dei 51 punti di controllo risulta attivo. Il prossimo aggiornamento è previsto per le ore 17:00, cioè tra circa un’ora e mezzo. A seguito di periodici ingressi nella pagina condotti personalmente in giorni ed orari diversi tale situazione di indisponibilità del servizio sembra essere la norma.
Inoltre anche quando presenti le informazioni sono approssimative. Le località tra le quali sono effettuati i rilievi e per le quali vengono forniti i tempi di percorrenza sono denominate in modo generico, senza dichiarare né la distanza chilometrica effettiva sulla quale si effettua il rilievo né i tempi completi, tutti approssimati al minuto come si nota da questo screenshot in uno dei momenti di funzionamento del sistema. Ma occorre ricordare che tra 1’05” e 1’55” c’è una differenza, non sottovalutabile, di circa un minuto!
3) Il software che calcola i tempi di percorrenza non sembra essere istruito per far rispettare i limiti di velocità imposti dal Codice della Strada
Le scarne informazioni ricavate dalla citata conversazione con l’operatore dell’Agenzia e dal sito web della stessa non riescono a dissipare la perplessità che il software che calcola i tempi di percorrenza soffra di due gravi limitazioni:
- le telecamere registrano i passaggi di tutti i veicoli e ne calcolano le velocità fornendo al software che elabora i dati anche le velocità di quei veicoli che superano i limiti;
- il software non sembra tenere conto dell’esistenza di limiti di velocità diversi sul medesimo tratto di strada, probabilmente attenendosi ad un parametro di velocità media inserito dagli operatori.
Il risultato finale è che il software fornisce un tempo di percorrenza che non riconosce il limite minimo teorico di percorrenza di un tratto di strada (limite costituito dal rispetto di tre criteri: conformità alle disposizioni della segnaletica stradale e del Codice, assenza di qualsivoglia imprevisto, velocità costante), scendendo sotto il quale qualsiasi veicolo deve aver violato almeno una norma del Codice della Strada.
In altri termini, come illustrato nel mio già citato articolo, se il software non è stato istruito ad escludere dalla media statistica le velocità dei veicoli che violano il Codice della Strada, le indicazioni offerte possono illudere i conducenti e spingerli ad infrangere le regole.
4) Le informazioni reali fornite dal sistema sono paradossali: falsità o imprecisione?
Il tema più scottante è costituito dai paradossi che si devono constatare in relazione alle informazioni fornite dal sistema, paradossi i quali rafforzano le perplessità fin qui espresse e aprono scenari nuovi sull’efficienza del sistema UTT (Urban Travel Times).
Ho preso ad esempio due pannelli entrambi collocati sulla Tangenziale Est direttrice Viale Castrense – Stadio Olimpico: il primo è quello che si trova in prossimità dello svincolo della Nomentana (Pannello 1), il secondo in prossimità dello svincolo della Salaria (Pannello 2). Stamattina alle ore 9 circa i pannelli riportavano le informazioni che si vedono in figura.
Il Pannello 1 – Nomentana fornisce i tempi di percorrenza per le seguenti destinazioni:
Salaria 1 minuto
Olimpico 5 minuti
Gemelli (H) 9 minuti
Il Pannello 2 – Salaria, posto a circa 2 chilometri dal primo, fornisce i tempi di percorrenza per le seguenti destinazioni:
Olimpico 3 minuti
Gemelli (H) 7 minuti
Cornelia 11 minuti
A. Nomentana – Salaria
Anzitutto va precisato che la distanza Nomentana – Salaria, quella compresa tra i due pannelli, non può essere percorsa in un minuto (come erroneamente dichiarato nel primo segnale) senza violare il Codice della Strada. Infatti osservando l’immagine del tragitto da Google Maps (punto A = Pannello 1 – Nomentana; punto B = Pannello 2 – Salaria) ci si rende conto che 1,9 chilometri di distanza si coprono in circa 2 minuti, che è il dato più attendibile; infatti in quel tratto per mille metri il limite di velocità è di 50 km/h e per i restanti 900 metri è di 70 km/h. Il limite minimo teorico di percorrenza risulta quindi di 1’57”, cioè quasi due minuti.
Indirettamente la conferma dell’esistenza di un errore nell’informazione arriva dagli stessi pannelli luminosi. Infatti nel Pannello 1 – Nomentana si dichiara che per raggiungere l’Olimpico sono necessari 5 minuti. Al pannello successivo (Pannello 2 – Salaria) si dichiara che sono necessari 3 minuti. Ma se i due pannelli distano appena un minuto di strada la matematica non ci sostiene più, a meno che la distanza non si copra proprio in due minuti e in quest’ultimo caso i numeri forniti dal Pannello 2 sarebbero esatti (5 – 2 = 3; 9 -2 = 7).
Ma i paradossi diventano ancora più evidenti avendo sotto gli occhi le mappe della città.
B. Nomentana – Olimpico
Il Pannello 1 dichiara che è possibile coprire il tratto Nomentana – Olimpico in 5 minuti. Tuttavia la distanza reale tra i due punti è di 7,3 chilometri (vedi mappa), ricordando sempre che uno dei quali presenta il limite di 50 km/h. In questo caso il limite minimo teorico di percorrenza non può scendere sotto i 7 minuti, come giustamente fatto osservare da Google Maps.
C. Nomentana – Gemelli (H)
La distanza tra il Pannello 1 e l’ospedale Gemelli viene indicata come percorribile in 9 minuti, praticamente la stessa indicazione che presenta anche la mappa di Google. In questo caso bisogna dire che nessuna delle due indicazioni è corretta, in quanto, a causa di variazioni dei limiti di velocità presenti sul tratto in questione, il limite minimo teorico di percorrenza non può essere inferiore ai 10 minuti.
D. Salaria – Olimpico
Nel Pannello 2 si dichiara che il tempo per raggiungere l’Olimpico è di 3 minuti. Il percorso si stende per 5,4 chilometri, che nel rispetto dei criteri del limite minimo teorico di percorrenza devono essere coperti in non meno di 4’37”.
E. Salaria – Gemelli (H)
Sembrerebbe che l’unico tratto per il quale sono stati forniti tempi di percorrenza ammissibili sia quello tra Salaria e ospedale Gemelli, che il Pannello 2 quantifica in 7 minuti. Infatti i sette chilometri e mezzo di distanza possono essere coperti in non meno di 7 minuti e spiccioli.
F. Salaria – Cornelia
Più complicato appare il compito di quantificare il tempo di percorrenza del tratto Salaria – Cornelia. Infatti al momento in cui si abbandona la Tangenziale Est (approssimativamente nel punto in cui incrocia l’ospedale Gemelli) inizia il tratto urbano, con restringimenti, modifiche di limiti di velocità, presenza di svariati semafori. Google Maps non scende sotto i 14 minuti. Personalmente non sfiderei il Comandante della Polizia di Roma Capitale, Raffaele Clemente, nemmeno per i 23 minuti dell’assurdo percorso alternativo suggerito da Google. Gli 11 minuti dichiarati dal Pannello 2 sembrano semplicemente grotteschi a chi volesse procedere nel rispetto delle norme che regolano il traffico.
In attesa di una risposta
Quanto presentato in questo articolo ha un valore meramente empirico e non vuole costituire nulla di diverso di una base di riflessione e magari anche di confronto con le competenti autorità, compresa l’Agenzia per la Mobilità di Roma Capitale, nella prospettiva di migliorare un servizio che sembrerebbe molto utile, soprattutto se non rischiasse di istigare alla violazione del Codice della Strada e consentisse all’utente una valutazione realistica.
Naturalmente in assenza di risposte ufficiali non è dato sapere in che modo e con che criteri vengano prodotte indicazioni sui tempi di percorrenza così apertamente in contrasto con il dato atteso, almeno al minimo. Posso immaginare che l’intervento degli operatori sia molto limitato, ma a questo punto non si capisce perché si sia voluto dare luogo alla campagna “Andate piano” se poi lo stesso Comune di Roma sembra incoraggiare comportamenti non coerenti con il Codice della Strada.
Una risposta s’impone, quantomeno per capire. Informazioni false o imprecise nuocciono alla salute (e hanno il naso lungo).