Chiesa, popolo di Dio e festa
Da due anni inseguo un sogno. Ne ho parlato con il Cardinal Vicario, poi con Vescovi e sacerdoti. Poi con alcuni laici, che stanno creando un’Associazione Culturale.
Inseguo il sogno di una chiesa autenticamente popolo di Dio, fatta di sacrificio quotidiano ma anche di momenti di gioia e di condivisione.
Penso alla Diocesi di Roma, che ha la fortuna di celebrare la festa della sua Cattedrale il 24 giugno, pochi giorni prima della festa dei suoi Santi Patroni, il 29 giugno. Penso ad un popolo che si appropri dei suoi spazi di espressione, che si sieda a tavola insieme, che canti e balli in piazza. Penso a credenti felici di poter far del bene ai più poveri, anzi che considerino i poveri come ospiti di onore della loro festa. Penso a cristiani che non hanno paura di dialogare con nessuno, né di fede religiosa né di orientamento politico diversi dal loro, in tutta franchezza e rispetto reciproci.
Penso al 2015 con le sue grandi opportunità:
- Anno internazionale della luce
- Expò 2015: “Nutrire il pianeta”
- Anno della vita consacrata
Tutti insieme tre appuntamenti da non mancare.
Immagino un evento non di pochi giorni, che vada dal 24 giugno al 29 giugno e oltre; dove si possa mangiare insieme ai poveri almeno un diverso piatto di pasta al giorno; dove si possano acquistare prodotti solidali; dove ci siano concerti e rappresentazioni dei nostri gruppi parrocchiali; dove i giovani siano a casa loro con iniziative dedicate; dove in Cattedrale si possa pregare fino a sera tardi; dove si coinvolgano gli immigrati e i residenti del quartiere con le loro associazioni; dove gli stranieri e i turisti possano gustare la proverbiale ospitalità romana.
Un evento dove si possa far festa:
e gioirai tu, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia (Dt 26,11)