Docu-film Malala
Docu-film: Malala
In ogni corso di Esercizi ho dedicato almeno una meditazione alla vita di una persona significativa, a un santo o ad una santa.
L’ho fatto sull’esempio di Ignazio di Loyola, che convalescente per le gravi ferite riportate durante l’assedio di Pamplona, tornato alla casa paterna vi trovò da leggere solo due libri, una Vita di Cristo e un Florilegio di Santi. La sua conversione, se così si può dire, cominciò da lì, dal rendersi conto dei differenti stati d’animo in cui restava apprendendo le opere di persone buone.
Il tempo passa, oggi grazie a Dio ci sono tanti mezzi e strumenti, anche più efficaci, a volte, della lettura. Per questo da qualche anno propongo una riflessione, sul modello di quella che provò Ignazio, a partire dalla visione di un film o di un documentario.
Oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione la storia di Malala Yousafzai. Si tratta di una giovane pachistana che fin da piccola si è impegnata perché venisse rispettato il diritto delle bambine ad avere un’istruzione. A 11 anni già teneva un blog per la BBC per testimoniare i terribili trattamenti ricevuti dai talebani.
Nel 2012, a soli 15 anni, resta vittima di un attentato dei talebani stessi nel quale viene ferita gravemente alla testa. Il mondo trattiene il fiato mentre lei lotta tra la vita e la morte. Sopravvissuta, non si è persa d’animo ma senza rabbia né spirito di vendetta ha continuato la sua opera, fino a ricevere, la più giovane nella storia, il Premio Nobel per la Pace nel 2014 a soli 17 anni.
Malala è dimostrazione che Dio semina abbondantemente il bene anche al di fuori dei confini visibili della chiesa.