Giornata Mondiale della Salute Mentale 2020
Come ogni anno il 10 ottobre viene celebrata la Giornata Mondiale della Salute Mentale – World Mental Health Day.
Quest’anno con una curiosità nella data: 10 10 20 20 ;-)
Si tratta di un evento promosso dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale – World Federation for Mental Health a partire dal 1992 (website • mirror pdf). Come precisa la Federazione
World Mental Health Day celebrates awareness for the global community in an empathetic way, with a unifying voice, helping those feel hopeful by empowering them to take action and to create lasting change
Il simbolo della consapevolezza della salute mentale è un ribbon (fiocco) di colore verde (cfr Wikipedia) e compare tra le varie sfumature di verde del logo della giornata. Anche Twitter in questa celebrazione ha voluto valorizzarlo coi suoi hashtag.
Il colore del ribbon venne scelto dalla National Federation of Families for Children’s Mental Health (Massachusetts, USA), perché nel 1800 il verde era usato per segnalare le persone considerate “insane” di mente (pdf). Nel 2007 il colore e il relativo fiocco vennero introdotti come parte integrante della Children’s Mental Health Week (website • mirror pdf). In tal modo il verde cambia significato: da colore negativo, discriminante diventa colore positivo, integrante.
Così importante l’argomento della salute mentale che l’Organizzazione Mondiale della Salute – World Health Organization gli dedica un’intera sezione del suo sito, recependo le istanze della Federazione e in stretta collaborazione con lei (website).
Tema dell’anno è Salute mentale per tutti: maggiori investimenti, migliore accesso. Nel testo del Messaggio della nuova Presidente Ingrid Daniels si può leggere:
the drive for universal health coverage (UHC), articulated as a key target in the sustainable development goal for good health and wellbeing, is motivated by the desire for health equity across the globe (United Nations. Sustainable development goals: 17 goals to transform our world. New York: United Nations; 2015). Universal health coverage means that all people have access to the quality mental health services they need, when and where they need them, without financial hardship. We believe this is possible and it starts with strong primary health care that adopts a whole-of-society approach to health and wellbeing that is centred on the needs and preferences of individuals, families and communities.
Il diritto alla salute mentale legittima ad intervenire perché a tutti sia garantito il pieno accesso alle cure con un approccio sistemico centrato su necessità e su preferenze delle singole persone, delle famiglie e delle comunità.
Nella giornata del 2020 causa Sars-CoV-2 non ho potuto organizzare eventi particolari. Allora ho chiesto ad alcuni ospiti ed operatori della Struttura presso cui opero se fossero disposti a fare un selfie con me e a raccontare attraverso il mio account Twitter cosa fosse per loro la salute mentale e anche rivolgere un saluto e un augurio al mondo. Ne è nato un lungo thread che si può leggere a partire da questo primo tweet:
10 ottobre 2020
Per cause pandemiche non abbiamo potuto organizzare nulla se non i nostri pensieri, i nostri auguri, i nostri messaggi.
Tutti per voi!
(il pulsante Twitta lo premono gli amici e le amiche dei selfie)
1/n#WorldMentalHealthDay pic.twitter.com/2DQQrgRBmq
— Ugo Quinzi (@QuinziUgo) October 10, 2020
Tra i vari messaggi che mi hanno colpito ne cito un paio.
Il primo è quello di Marina:
Ci devono essere più Strutture, perché noi siamo tanti.
Che ci vogliamo augurare? La salute!
(Marina)#WorldMentalHealthDay pic.twitter.com/Zsbv1JojjL
— Ugo Quinzi (@QuinziUgo) October 10, 2020
Nella consapevolezza di una persona che vive da dentro il bisogno della salute mentale l’espressione “servono più Strutture, perché noi siamo tanti” suona come una richiesta di aiuto. E allo stesso tempo come la conferma al tema di quest’anno (maggiori investimenti, migliori possibilità di accesso) che occorre ancora compiere sforzi importanti per andare incontro alle necessità sollevate dal disagio psichico.
Il secondo tweet è quello di Michela:
Dobbiamo essere più considerati non solo nel #WorldMentalHealthDay ma tutti i giorni!
(Michela, tecnico della riabilitazione psichiatrica) pic.twitter.com/GykVgRplsb
— Ugo Quinzi (@QuinziUgo) October 10, 2020
Gli investimenti in salute mentale passano anche attraverso gli investimenti sulle persone che operano nel campo della salute mentale. Non so quanti si siano chiesti come vivano, quali siano le gratificazioni di un lavoro spesso duro, quanto vengano pagati gli operatori nella salute mentale (psichiatri, medici, psicologi, infermieri, tecnici della RP, assistenti sociali, OSS, ausiliari; senza dimenticare il personale amministrativo, spesso il primo impatto di un paziente e della sua famiglia con la Struttura psichiatrica…) per esprimere professionalità diverse a contatto tutti i giorni e tutto il giorno con problematiche che espongono l’umanità a stress severi.
Mi sento io di rispondere a Michela: personalmente vi penso tutti i giorni, non solo oggi, e vi ammiro per il vostro lavoro. Spero che la consapevolezza della salute mentale lo faccia stimare nel modo giusto anche da chi ha responsabilità politiche, sindacali e imprenditoriali.
Non dimentichiamo, peraltro, che Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, rileva in un recente Convegno “un dato che conosciamo già da tempo, ma sta diventando sempre più evidente – e sta emergendo anche un’evidenza fortissima tra bambini e ragazzini sotto i 17 anni – … il fatto che la prima causa di burden of disease del 2030 saranno le malattie mentali”: sempre più persone sempre più giovani vanno incontro alla perdita di anni di vita, sia per disabilità sia per morte prematura, a causa delle malattie mentali. E dal 2030 in poi sarà questa la prima delle cause (Conferenza Episcopale Italiana, Chiesa italiana e salute mentale. Cultura del provvisorio, scarti e nuovi poveri: il disagio psichico al tempo della tecnoliquidità, a cura di Massimo
Angelelli – Tonino Cantelmi – Alberto Siracusano, Nuova Editoriale Romani, Savona 2018, p. 46). Senza investimenti seri che qualifichino e motivino gli operatori pubblici e convenzionati sarà molto più difficile per tutti affrontare un problema che attende ciascuno di noi entro un decennio.
Alla conclusione del thread insieme ai miei amici abbiamo inviato un saluto ai bambini, alle famiglie e ai docenti dell’Istituto Comprensivo “Domenico Bernardini” di Roma (sito ufficiale).
Non vi anticipo nulla, ma se il Sars-CoV-2 ci lascierà un po’ di pace abbiamo belle intenzioni e bei progetti di collaborazione che mettono insieme il settore pubblico (scuola), il settore privato (struttura psichiatrica) e il terzo settore (associazione onlus), perché tutti insieme possiamo aiutarci a superare qualche difficoltà nella salute mentale. Stay tuned.