Il Concilio Ecumenico Vaticano II
Il Concilio Ecumenico Vaticano II [ Cathopedia – Wikipedia ], il 21° dei Concili della Chiesa Cattolica, viene considerato a ragione una delle più importanti svolte epocali della storia e della teologia della Chiesa. Con questo articolo offro una presentazione sintetica di ciascuno dei 16 documenti del Concilio Vaticano II, oltre al link del testo ufficiale latino e della traduzione italiana.
COSTITUZIONI | |
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La costituzione Sacrosanctum Concilium (abbreviazione: SC) ha voluto dare indicazioni precise intorno alla Liturgia. Il Concilio Vaticano II, a differenza di quello di Trento, non si è preoccupato tanto di definire qualche verità teologica intorno ai sacramenti o intorno alla disciplina. Si è invece limitato a dare indicazioni ben precise circa le riforme (alcune ancora in atto o da attuare) relative alla celebrazione del Popolo di Dio. In effetti la teologia liturgica del Concilio muove i suoi passi a partire da due grandi concetti: quello del mistero pasquale di Cristo come motore della vita liturgica ecclesiale, e quello della centralità dell’azione del popolo nei sacramenti. | SC lat |
La costituzione dogmatica Lumen Gentium (abbreviazione: LG) è quella che più radicalmente ha inciso sul modello di chiesa del terzo millennio cristiano. Al documento è affidato il compito di dare una risposta intorno all’identità, al ruolo, alla missione della chiesa e al suo mistero. Frutto di un grande lavoro dei padri conciliari, ha certamente contribuito in modo determinante ad un rinnovamento sia delle strutture che della pastorale, indirizzandosi senza ripensamenti sulla strada della comunione. | LG lat |
La costituzione dogmatica Dei Verbum (abbreviazione: DV) si occupa della Parola di Dio. Oltre ad incoraggiare la revisione delle versioni critiche e le traduzioni nelle lingue volgari della Bibbia, la forza di questo documento è quella di aver restituito un ruolo di primo piano alla Parola di Dio nella vita della chiesa e del cristiano. Non solo come fonte di rivelazione, ma anche e soprattutto come nutrimento della vita dello spirito. | DV lat |
La costituzione pastorale Gaudium et Spes (abbreviazione: GS) rappresenta un’altra pietra miliare nella vita e nell’autocoscienza della chiesa. Nel documento i padri conciliari si propongono di approfondire le mutue relazioni tra la chiesa e il mondo contemporaneo, cercando e trovando punti di contatto e di collaborazione. Politica, società, famiglia, cultura, giovani: tutti i campi dell’esistenza umana sono toccati da una riflessione vigorosa che, nonostante abbia risentito più delle altre delle contingenze del tempo, resta ancorata ad un solido impianto valido sempre, anche ai nostri giorni. | GS lat |
DICHIARAZIONI | |
La dichiarazione Gravissimum Educationis (abbreviazione: GE) esprime la preoccupazione dei padri conciliari intorno all’educazione tout court, che rappresenta un diritto per ogni persona umana. Allo stesso tempo essi hanno davanti agli occhi il compito delle famiglie cristiane, di farsi interpreti di un’educazione rispettosa dei valori religiosi. Infine i padri rivolgono il loro pensiero al ruolo e al compito insostituibile della scuola cattolica. | GE lat |
La dichiarazione Nostra Aetate (abbreviazione: AE) riflette intorno alle relazioni con le religioni non cristiane, in particolare con l’ebraismo e con l’islam. Il Concilio impegna la chiesa ad ispirare il proprio comportamento al concetto di fratellanza universale, rappresentando anche questo una vera conquista che già santi come Charles de Foucauld avevano presagito e auspicato. | NE lat |
La dichiarazione Dignitatis Humanae (abbreviazione: DH) è, tra i documenti del Concilio, quella che ha avuto gli sviluppi più sofferti. Diverse frange della chiesa, infatti, che vengono comunemente identificate come “conservatrici” hanno respinto il contenuto di questo documento, ritenendolo non in linea con la tradizione della chiesa e la volontà di Dio. La dichiarazione, però, non fa altro che ribadire una verità già nota alla teologia cristiana e alla filosofia cattolica: la libertà di coscienza della singola persona umana è un vincolo invalicabile. I padri conciliari, non a cuor leggero, hanno dichiarato che è doveroso per le società e i poteri politici, così anche come per le organizzazioni religiose, rispettare la libertà di coscienza dei cittadini, assicurando loro la possibilità di professare la fede religiosa che hanno abbracciato. Ciò, ovviamente, vale anche per la chiesa, che rivendica la sua libertà a professare e predicare la fede nel Dio rivelatosi e quindi respinge ingerenze o limitazioni. | DH lat |
DECRETI | |
Il decreto Ad Gentes (abbreviazione: AG) conferisce un nuovo vigore all’attività missionaria della chiesa, ritrovando nel mandato del Signore Gesù di ammaestrare tutte le genti la forza e la ragione della sua opera. In particolare tale attività discende direttamente da Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvi. Ma, a differenza del passato, ora i padri conciliari propongono un’azione discreta, fatta di dialogo e di presenza fraterna come testimonianza di uno stile di vita orientato all’escatologia. | AG lat |
Il decreto Presbyterorum Ordinis (abbreviazione: PO) aveva l’intenzione di approfondire la natura del presbiterato, il secondo gradino del sacramento dell’ordine, all’interno del popolo di Dio (teologia della comunione). La natura del ministero viene indicata dai padri in 3 elementi: ministero della parola, ministero della santificazione, ministero della guida. Il documento conciliare punta a riformulare in senso fraterno i rapporti con i vescovi e con i superiori, senza dimenticare di fare riferimenti importanti allo stile spirituale della condizione dei presbiteri. | PO lat |
Il decreto Apostolicam Actuositatem (abbreviazione: AA) dedica una grande pagina all’apostolato dei laici, secondo la terminologia dell’epoca. Oggi si insisterebbe maggiormente sul concetto di pastorale. Resta la sostanza: i laici partecipano alla missione della chiesa in modo pacifico e naturale, perchè sono parte della chiesa. Evangelizzazione e missione, animazione cristiana dell’ordine temporale, esercizio della carità, dalla chiesa alla famiglia ai giovani alle realtà nazionali e internazionali: tutti le azioni umane e tutti gli ambiti della vita sono il terreno fecondo dove seminare a piene mani il senso cristiano dell’esistenza umana. | AA lat |
Il decreto Optatam Totius (abbreviazione: OT) viene riservato dai padri conciliari all’argomento, decisivo ed importante, della formazione dei sacerdoti, e quindi dei seminari e del ciclo di studi abilitante al ministero. I luoghi di formazione avranno il compito di educare il candidato al sacerdozio allo spirito ecclesiale, alla castità, alla maturità umana. Questo richiede anche una revisione del curriculum studiorum, che dovrà essere sempre più orientato a Cristo. Non è nemmeno da sottovalutare il graduale inserimento del giovane clero nella vita pastorale. | OT lat |
Il decreto Perfectae Caritatis (abbreviazione: PC) ha per oggetto il rinnovamento della vita religiosa, cioè di quegli uomini e di quelle donne che hanno abbracciato uno stile di vita ispirato ad una regola religiosa. Il decreto ovviamente prende le mosse dal rinnovamento della spiritualità della vita religiosa per giungere ad auspicare e promuovere il rinnovamento anche nelle forme e modalità con le quali la vita religiosa deve adattarsi ai tempi odierni. | PC lat |
Il decreto Christus Dominus (abbreviazione: CD) rivolge la sua attenzione alla missione pastorale dei vescovi. Se i vescovi e il papa perpetuano l’opera di Cristo, la collegialità diventa un criterio di fedeltà alla volontà del Signore. Parlando di fedeltà il documento non dimentica nemmeno i vescovi perseguitati. Molti sono i temi toccati dal documento. L’esercizio del ministero dei vescovi esige l’efficienza dei dicasteri della curia romana esattamente come della comunione con i parroci. La revisione dei confini delle diocesi e l’impegno a mantenere un clima di collaborazione con le autorità civili rientrano pure nell’orizzonte del documento. | CD lat |
Il decreto Unitatis Redintegratio (abbreviazione: UR) è l’altro, accanto a DH, che ha suscitato forti reazioni nel corso del tempo. Il desiderio che tutte le confessioni cristiane trovino una via di unità accompagna, come una nostalgia e un grande rimorso, il cammino della chiesa degli ultimi dieci secoli. Alla base di un autentico ecumenismo si trovano due verità: l’unità e l’unicità della chiesa, da una parte, e la conversione del cuore dall’altra. E tuttavia nelle varie divisioni i padri trovano che la verità della fede, per quanto mutila di qualche parte, ne esce arricchita di punti di vista nuovi. | UR lat |
Il decreto Orientalium Ecclesiarum (abbreviazione: OE) riserva una particolare attenzione alle chiese orientali, con le quali la chiesa cattolica avverte maggiore affinità e prossimità e intravvede anche maggiori possibilità di riconciliazione e unificazione. Non sono pochi tuttavia gli argomenti che richiedono carità fraterna e il Concilio non teme di biasimare i gravi errori e le incomprensioni del passato. In ogni caso, il documento assume una straordinaria importanza laddove ribadisce la possibilità della communio in sacris (comunione nelle realtà sante) spinta fino a celebrare validamente gli stessi sacramenti. | OE lat |
Il decreto Inter Mirifica (abbreviazione: IM) intuisce felicemente l’apporto che i mezzi di comunicazione di massa forniscono all’epoca contemporanea. Il contenuto del documento risente del suo tempo, e non potrebbe essere altrimenti. Quando i padri lo scrivono non esistono ancora i cellulari, l’uso del computer è limitato, internet è semplicemente impensabile. Ma cinema, radio, televisione danno già elementi sufficienti su cui riflettere. Viene ribadito il diritto ad una informazione “sempre verace quanto al contenuto e, salve la giustizia e la carità, completa”. Non solo, ma raccomandano che essa “per quanto riguarda il modo, sia onesta e conveniente, cioè rispetti rigorosamente le leggi morali, i diritti e la dignità dell’uomo, sia nella ricerca delle notizie, sia nella loro diffusione”. I valori morali restano sempre validi, nonostante il tempo faccia invecchiare rapidamente le tecnologie. Perciò i padri richiamano autori, utenti, genitori, giovani ai loro doveri circa una retta informazione. | IM lat |