Il refuso

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La generosa definizione di www.treccani.it

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non rende giustizia al senso di frustrazione che prova chi ha letto 10, 100, 1000 volte un articolo, un libro, un opuscolo, un post prima di pubblicarlo e solo quando l’opera è finita e in mano ai lettori si accorge che in quella parolina innocente, ma chiave di volta d’un discorso intiero, si annida subdolo e maligno il refuso. Anzi sovente, col piglio d’un vittore mai pago di riscosse su chi l’impegna in attenzione e comprensione, l’istesso lettore acutamente cangiatosi in correttore additerà impietoso l’edito succulento di stampa orrore.

Vi prego, in proposito, di leggere il magistrale L’errore da non correggere di Silverio Novelli, con annessa tabella finale e in modo precipuo l’ultime due righe; e dello stesso il  Autori di refusi, refusi d’autore.

Infine. Se avete nobili refusi da segnalare, segnalateli appresso. Propri o altrui, condividiamo il mal comune consolandoci con il mezzo gaudio.