L’invio e l’ammaestramento
Esercizi Spirituali Quaresimali
PARROCCHIA SANT’ANDREA APOSTOLO
Andate dunque e imparate che cosa significhi:
Misericordia io voglio e non sacrificio (Mt 9,13)
23-25 marzo 2015
L’invio e l’ammaestramento
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La Parola di Dio è una spada
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Come gli apostoli, siamo chiamati dopo aver ascoltato (“Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?” Rm 10,13-14)
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Eb 4,12: “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”
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Una Parola che giudica. Lasciamoci giudicare da Dio (cfr S. Agostino)
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Una Parola che rivela. Saremo giudicati da come giudichiamo: “Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio” (Gc 2,13)
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Una Parola che esorta. La misura con la quale misurare: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati” (Mt 7,1-5)
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Dove andare ad imparare: la Scrittura
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Os 6,6: “poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti”
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Leggere il passato: il popolo di Israele è stato tentato di allearsi con nazioni straniere (Egitto, Assiria) per salvarsi
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Capire il presente: la devastazione e la schiavitù di Israele sono il frutto delle sue infedeltà
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Proiettarsi verso il futuro: convertendosi e accogliendo l’amore sponsale di Dio Israele tornerà a prosperare
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Come imparare: spiritualità ecclesiale
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La chiesa è sposa di Cristo e madre nella fede: la fede si trasmette da persona a persona (per contatto!)
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L’incontro con e tra persone “misericordiose”: misericordia non tanto come concetto ma come azione
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Misericordia al plurale: costruire una comunità misericordiosa
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Cosa imparare: l’amore affidabile
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Il bene comune:“Le mani della fede si alzano verso il cielo, ma lo fanno mentre edificano, nella carità, una città costruita su rapporti in cui l’amore di Dio è il fondamento” (LF 51)
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La famiglia: “La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile” (LF 53)
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La vita nella società: “La fede illumina il vivere sociale; essa possiede una luce creativa per ogni momento nuovo della storia, perché colloca tutti gli eventi in rapporto con l’origine e il destino di tutto nel Padre che ci ama” (LF 55)
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La consolazione nella sofferenza: “Il cristiano sa che la sofferenza non può essere eliminata, ma può ricevere un senso, può diventare atto di amore, affidamento alle mani di Dio che non ci abbandona e, in questo modo, essere una tappa di crescita della fede e dell’amore” (LF 56)
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“Non voglio il sacrificio”, dice il Signore
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Da cosa nasce la mia fede? Dall’ascolto di me stesso all’ascolto degli altri – all’ascolto di Dio (vedi Papa Francesco)
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Vivo con gratitudine la vita comunitaria? L’alternativa è restare soli…
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Che progettualità ho abbracciato? Lasciarsi vivere, vivere senza affidamento alla Provvidenza, vivere in Dio
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Dove imparo la misericordia? L’approccio alla debolezza
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Quale misericordia ho imparato? Conosco solo la misericordia che ho chiesto…
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Dove ho scelto di esercitare la misericordia?: Sentire compassione per l’uomo di oggi nelle necessità ordinarie della vita…