La “chiesa debole” del terzo millennio
Valorizzazione del ruolo e della responsabilità della donna nella vita della chiesa
Si tratta di un tema ricorrente, affrontato a più riprese anche da Papa Francesco (per esempio nel colloquio con le partecipanti alla plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali del 2016, fonte), ma largamente incompiuto e spesso disatteso, al di là di qualche eccezione di facciata.
Recentemente (marzo 2018) l’Assemblea plenaria della Pontificia commissione per l’America latina ha chiesto espressamente, tra le altre cose, che si celebri un Sinodo sul ruolo e sulla missione della donna nella vita della chiesa (fonte).
Ciao Ugo,
storicamente quasi (metto il quasi perché la storia è il regno delle eccezioni e non ammette mai regole universali ed immortali) tutti i movimenti di rinnovamento della Chiesa la hanno vista cercare di tornare, ovviamente in modo parziale, allo spirito, se non alla lettera, della Chiesa subapostolica, spesso appoggiandosi alla forza morale e spirituali dei nuovi ordini monacali del periodo.
Così fu per la Riforma Gregoriana che sfruttò la spinta innovativa di Cluny, così fu per il IV Concilio Lateranense con il riconoscimento degli Ordini Mendicanti e pure nel Concilio di Trento l’influenza della pur recente Compagnia di Gesù non fu affatto secondaria.
Quindi non posso che concordare con te, il tornare della Chiesa a fare “come in terra di missione” è la strada e personalmente l’esperienza che sto recentemente vivendo di “ritrovo spirituale” con dei fratelli a casa di uno di loro la sento fra l’altro come utilissima proprio per uscire anche dalla tentazione (ma spesso anche obbligo) del formalismo che, giustamente, ricordi.
Alessandro