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Sorelle Francescane della Misericordia
Un
gruppo di Sorelle Francescane della Misericordia è giunto a Pisticci
all'inizio dell'anno pastorale 2004/2005. Questo gruppo opera
attualmente nell’Ente Morale Bianca Fiora, dove ha sede una scuola
materna privata.
LE ORIGINI DELLE SFM
Le
origini del movimento missionario risalgono al gennaio del 1982,
quando, nella grande cappella di Casa Kolbe, Maria Elisabetta Patrizi
ricevette la chiamata di Dio di seguire S. Massimiliano, nel suo modo di
rivivere oggi la spiritualità francescana, e la totale appartenenza
all'Immacolata, che è l'essenza stessa dell'ideale del Santo e della
Milizia dell'Immacolata fondata dal medesimo.
Il 14 agosto 1983, con
l'approvazione e l'incoraggiamento della Chiesa e dell'Ordine
Francescano Conventuale, le prime sorelle iniziarono a vivere insieme in
un minuscolo appartamento di via dei Fienili 65, a Roma, a pochi passi
da Casa Kolbe. L'Istituto delle Sorelle Minori di Maria Immacolata fu
eretto in Associazione Pubblica il 15 agosto 1985 dal Cardinale Vicario
Ugo Poletti, previamente accolte da Rev.mo Padre Generale, Lanfranco M.
Serrini, nella grande famiglia francescana, il 25 marzo di quell’anno.
Dopo
un decennio di cammino, il 18 giugno 1993, nella Solennità del Sacro
Cuore di Gesù, il Cardinale Vicario Camillo Ruini, firma il decreto
dell’erezione dell’Istituto in Congregazione Religiosa di Diritto
Diocesano. Il 4 luglio dello stesso anno, Sua Eminenza consegna alle
sorelle le costituzioni definitive ed alcuni giorni dopo sono ricevute
dal Santo Padre a Castelgandolfo.
SPIRITUALITA'
Il
fine dell’Istituto è la “massima gloria di Dio mediante la salvezza e
la più perfetta santificazione propria e di tutti coloro che vivono ora e
vivranno in avvenire, per mezzo dell’Immacolata”. La specifica
spiritualità è espressa quindi nella più perfetta santificazione e in
quel per mezzo dell’Immacolata. Ciò significa far leva sulla pienezza di
Grazia e nella mediazione materna di Maria nella Chiesa. Per il
raggiungimento più efficace del fine, accanto ai tre voti classici di
castità, povertà ed obbedienza, le SMMI emettono il quarto voto di
consacrazione a Dio attraverso l’Immacolata e si impegnano, come Gesù, a
vivere subditae illae, cioè a sua disposizione. Così come Lei stessa si
è proclamata la serva del Signore e si è mantenuta sempre aperta e
docile alla volontà di Dio, Mater et Socia Redemptoris.
Le SMMI,
attingendo alla ricchissima fonte dell’esperienza storica d S.
Francesco, di S. Chiara di Assisi e di S. Massimiliano Kolbe, esprimono
nella Chiesa quel Cristocentrismo mariaforme che S. Francesco volle per i
suoi seguaci, soprattutto alla Porziuncola e S. Massimiliano nelle
Città dell’Immacolata.
Tuttavia, il profondo radicamento mariano e
carmelitano dell’Istituto si esplica, non solo nel fatto che P. Kolbe
attinse molto da S. Teresa di Gesù Bambino e le affidò la propria
missione sacerdotale e la Milizia dell’Immacolata, per cui l’Istituto
riconosce la sua maternità spirituale e ne assume la dottrina dell’amore
puro, dell’infanzia spirituale o piccola via d’abbandono fiducioso a
Dio, ma ancora di più: il nudo cammino di fede e l’ardente totalità.
Così il triplice nada di S. Giovanni della Croce diventa via
imprescindibile per la verità del mio Dio e mio Tutto di S. Francesco.
Il nulla per il Tutto: il Tutto amato al di sopra di tutto per portarlo
ai fratelli e donare Dio al mondo, come e con l’Immacolata.
L’impronta
fortemente contemplativa, di matrice carmelitana, e francescana delle
Sorelle Minori le apre all’azione dello Spirito. La minorità le rende
agili e distaccate da ogni cosa e da se stesse, pronte a partire per
dove e per ciò Dio voglia avvalersene, veri strumenti nelle mani
dell’Immacolata per il bene della Chiesa e dell’umanità. Il quarto voto
perciò le espropria di sé per aprirle a Dio. La vita povera, austera, e
perciò creativa, aperta, libera, totalmente evangelica, le conduce a
penetrare e a vivere nella nudità e povertà della fede di Maria; ad
essere totalmente ancelle del Signore, e infine a vivere meglio di Lui e
con Lui, e solo e sempre per seguirlo ovunque conduca… fino alla croce,
al martirio, pro mundi vita come Gesù e come S. Massimiliano, a
gloria del Padre. È Dio l’Unico e Sommo Bene delle Sorelle Minori, come
lo fu e lo è per Colei che è la Vergine del Magnificat.
Le SMMI
provengono da oltre 12 nazioni. Istituto giovane e aperto, dove
specializzazione e sperimentazione coesistono in un ricco interscambio
di esperienze. Il campo di azione delle SMMI è molto ampio. Esse
prestano servizio a seminaristi, sacerdoti, religiosi, in santuari, case
di preghiera, scuole, asili, case di riposo, missioni parrocchiali o
itineranti, nei campi scuola giovanili, nella pastorale giovanile ed
universitaria, e nei programmi radio.
Con una vita ricca di preghiera
e nella libertà delle cose, le SMMI si aprono all’umanità intera,
mediante la grazia, alla maternità, secondo lo Spirito per diventare
anch’esse “madri… che generano Gesù Cristo nelle anime degli uomini”,
partecipando con l’Immacolata al “mistero dell’adozione a figli”.
Dall’ottobre
1993, l’Istituto pubblica una propria rivista bimestrale, di
spiritualità kolbiana e notizie sulla propria spiritualità e attività
dal titolo Vita Mariana. In preparazione alla vita missionaria nel Terzo
Mondo, e come luogo di educazione agricola e manuale, l’Istituto ha
aperto nel 1994 la Fattoria dell’Immacolata dedita a produrre per il
proprio sostentamento, vino da Messa. Le SMMI sono attualmente presenti
in Italia, Stati Uniti, Polonia, Turchia, Francia, Repubblica Ceca e
Slovenia.
Proprio alla vigilia della canonizzazione di P.
Massimiliano (9 ottobre 1982), la fondatrice aveva incontrato la prima
sorella. ”Oggi, questo Istituto definito da P. Giorgio Domansi OFM
Conv., il più bel frutto della canonizzazione di S. Massimiliano, ne
prolunga lo spirito e l’azione in varie parti del mondo. Alcuni compagni
di vita del Santo hanno riconosciuto l’Istituto come erede e
continuatore autentico degli ideali di S. Massimiliano Maria Kolbe”. Si
può concludere, guardando alla nascita e allo sviluppo di questo
Istituto kolbiano, che esso è un umile segno della “presenza di Maria
che trova molteplici mezzi di espressione al giorno d’oggi in tutta la
storia della Chiesa”. Inoltre, su questo secolo tormentato, raccoglie,
quel segno di sicura speranza per l’umanità, l’eredità dei due più
grandi santi del tempo moderno: Teresa di Lisieux e Massimiliano Kolbe,
testimoni fulgenti dell’Amore Fedele e Misericordioso di Dio.