Archive for the ‘Sacerdoti o Preti’ Category

Quelle Ordinazioni di maggio……

domenica 15 maggio s. Giovanni in Laterano - ordinazioni sacerdotali di neocatecumenali

domenica 15 maggio s. Giovanni in Laterano - ordinazioni sacerdotali di neocatecumenali

Domenica 15 maggio 2011
nella basilica di San Giovanni in Laterano,
il card. Agostino Vallini,
ha ordinato sacerdoti 5 diaconi del Collegio diocesano missionario Redemptoris Mater.
Vengono dal Cammino Neocatecumenale.
sono:
– don Paolo Itta, 37a. romano,
– don Iakel Carol, 35a. di nazionalità ungherese nato a Satu Mare, in Romania,
– don Ladislav Pokorny da Banskà Bistryca (Slovacchia),
– don Nelson Oswaldo Zubieta Vega, colombiano, originario di Zipaquirà,
– don Van Kien (Giuseppe) Nguyen, 37 a. vietnamita.

Sono entrati a far parte del presbiterio romano (incardinati nella diocesi di Roma).
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=7120
13 maggio 2011

Perchè questo dato di 5 preti quasi tutti non italiani, tutti neocatecumenali,
hanno  una forte eco nella lettera de i se-dicenti “I sacerdoti di Roma”?

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, romasette, Paolo Itta, Iakel Carol, Ladislav Pokorny, Nelson Oswaldo Zubieta Vega, Van Kien (Giuseppe) Nguyen,

Veridicità del testo della lettera su Vallini ?

Il Card. Agostino Vallini e i Vescovi di settore

Confesso
che il tenore della lettera sotto riportata
mi appare verosimile.

Un’occasione esperienziale me lo conferma.

Un vecchio amico sacerdote ha bisogno di un aiuto consiglio.

Telefono ad un vescovo ausiliare romano, che sacerdote conosco da decenni, di cui conservavo una stima enorme, che non ha mancato di vicinanza spirituale nell’accompagnare oltre che laici anche suoi confratelli sacerdoti anche quando qualcuno si è trovato in personali difficoltà.

Metto in contatto questo vescovo con il mio amico sacerdote.

Mi racconterà il mio amico sacerdote, che la preoccupazione primaria del vescovo
era sapere se aveva tendenze con fanciulli o omosessuali.

Il mio buon amico che è eterissimo, me lo riferì tra le altre cose che mi lasciarono molto, molto perplesso,
cominciai a pensare,
che era arrivato un momento di emergenza che impegnava i vescovi di settore con il Cardinale nelle problematiche pedofile e scoop omosessuali da stampa,
sottostimando
tutto il resto della persona che avevano dinanzi se non della restate Chiesa che è in Roma.

Vallini,
quando venne nella mia parrocchia,
la prima preoccupazione che ebbe
fu di annunciare che le accuse sulla stampa di aver non gestito seriamente il caso di pedofilia nella precedente diocesi di Albano erano infondate.

Questi messaggi,
nella dinamica psicologica di relazione vuoi persino con una comunità che si va ad incontrare,
la dicono lunga… sulle disposizioni di animo e psicologiche come del cardinale anche dei vescovi coadiutori di settore.

Incapacità di essere in ascolto del cuore,
perchè il cuore è pieno delle proprie paure.

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, Vescovi ausiliari di settore

Lettera sul Card. Agostino Vallini (firmato: i sacerdoti di Roma)

Non giurerei sull’attendibilità del testo riportato dal blog cattolico-tradizionalista, comunque:

Il card. Agostino Vallini e Il convegno della Diocesi di Roma

Santità,
Questa è una lettera aperta non una lettera anonima di quelle che circolano in Curia in queste settimane. Il contenuto è condiviso dalla grande maggioranza dei sacerdoti di Roma, la sua Diocesi.

Abbiamo conosciuto l’amabilità del Cardinale Ugo Poletti e in seguito l’intelligenza del Cardinale Camillo Ruini. Oggi siamo naufraghi dell’una e dell’altra.

Con quale criterio ci avete mandato l’attuale Cardinale Vicario? All’annuncio della sua nomina, nonostante le pessime notizie ricevute dal clero di Napoli e di Albano, eravamo ben disposti. Dopo tre anni ci permetta di esprimerle il nostro sfogo sincero e doveroso. Siamo molto amareggiati ma non rassegnati. La recente morte di crepacuore di un giovane sacerdote ci ha convinti a esporle alcuni fatti, tra i tanti, che sono ormai l’agire quotidiano del Cardinale Vicario.

1.
L’autoritarismo del Cardinale Vallini è impressionante. Solo come esempio, nel presentare ai capi ufficio del Vicariato il nuovo Segretario Generale ha detto con piglio militare: “Per quanto riguarda il Segretario Generale, non è più come in passato; adesso chi governa sono
solo io.” Nel presentare il nuovo Rettore del Seminario Maggiore ha detto: “Mi rendo conto che Don Concetto è un po’ debole come Rettore, ma alle spalle ci sono io che intervengo.” Nell’uno e nell’altro caso i due tra i più stretti collaboratori sono stati esautorati e delegittimati davanti a tutto il clero. Il Segretario Generale non ha alcuna autorità ed è impaurito di ogni azione che compie per le imprevedibili reazioni coleriche del Vicario; si può immaginare cosa sarà per il seminario.

2.
Un capitolo estremamente doloroso è quello delle vocazioni. In questi tre anni il seminario si è completamente svuotato per la sua testardaggine di accogliere solo i nativi di Roma, privando la diocesi della sua vocazione universale. A Roma infatti giungono tanti giovani da ogni parte d’Italia per gli studi universitari; è naturale che maturino vocazioni sacerdotali, ma il Cardinale Vallini non ne vuole sapere. Come se non bastasse ha mandato via da Roma tutti i sacerdoti non incardinati, anche quelli che erano stati inviati con il pieno consenso dei loro vescovi.
Bravi sacerdoti dediti alla pastorale e agli studi, con il solo difetto di non essere di Roma. Il loro contributo veniva dato nelle parrocchie, negli ospedali e nelle cappellanie. Oggi la Diocesi si ritrova molto più povera di preti e senza vocazioni. Con questo suo criterio dovrebbero lasciare Roma i tre quarti dei sacerdoti, tutti i vescovi ausiliari e, se permette, lo stesso Cardinale Vicario. Nel 2010 sono entrati in seminario solo tre seminaristi e lo stesso avverrà quest’anno. Per il futuro, non sarà certamente un sacerdote del Cammino neocatecumenale a risolvere i problemi vocazionali.

3. Se questi sono i criteri per le vocazioni perché dovremmo avere come Vicegerente un suo amico intimo che viene da Napoli? Il Cardinale non manca di strategie quando vuole. Per Monsignor lannone ha telefonato a tutti i vescovi del Lazio perché presentassero al Nunzio il nome del suo beniamino per il trasferimento da vescovo ausiliare di Napoli alla diocesi di Sora. Adesso lo vuole come Vicegerente. La fama di Mons. lannone ormai è giunta anche a noi. E’ a totale digiuno della conoscenza di Roma e del clero romano. E’ una brutta copia di Vallini: stesso autoritarismo e stessa ossessione per il sesso. Ci domandiamo se Roma è diventata una provincia di Napoli.

4.
Dopo tre anni la Diocesi non sa ancora dove andare. Potevamo capire che il primo anno era dedicato alla revisione ma adesso manca completamente un progetto pastorale di largo respiro per orientare il lavoro delle parrocchie e il nostro impegno di sacerdoti. Il Cardinale Vallini però non è all’altezza. Manca di spessore intellettuale e culturale per elaborare un progetto pastorale; inoltre, non ha nemmeno l’umiltà per riconoscere il suo limite e affidarsi a collaboratori in grado di farlo. Da alcuni atteggiamenti purtroppo sembra riservare un’invidia viscerale nei confronti di sacerdoti ben preparati che erano stati destinati a incarichi accademici o di impegno culturale.
L’emarginazione di Don Marco Frisina è soltanto l’esempio più eclatante.

5.
Un altro capitolo doloroso è il rapporto con noi sacerdoti. Ci eravamo illusi di un giorno della settimana a nostra disposizione per essere ricevuti senza appuntamento. Oggi abbiamo perfino paura di avvicinarci a quell’ufficio. Siamo visti tutti con sospetto, giudicati e rimproverati senza poterci difendere e ricattati con la minaccia di lasciarci senza stipendio. Su ognuno di noi grava l’ipoteca messa dai suoi due fidatissimi consiglieri che non ci conoscono. E’ risaputo quante volte ormai le urla del Vicario oltrepassano il suo ufficio quando riceve qualche povero confratello anche tra i più anziani. I suoi scatti d’ira sono sempre più frequenti, salta perfino sulla poltrona e giunge addirittura ad avere la bava alla bocca per la violenza delle reazioni. E’ ossessionato dal sospetto di omosessualità come se i rari casi accaduti in diocesi devono compromettere la rettitudine dell’intero presbiterio. Potrà sembrare incredibile, ma quando entra nelle parrocchie per la prima volta e
incontra i sacerdoti e il consiglio pastorale le sue uniche espressioni sono quelle del rimprovero, del sospetto e della minaccia. Molti sacerdoti sono stati umiliati con trasferimenti immotivati e repentini senza alcuna giustificazione. Ormai diversi tra di noi per sfuggire alle sue intemperanze hanno scelto di incardinarsi altrove e alcuni pensano seriamente di farlo nel prossimo futuro. Altri non trovando in lui la dovuta paternità hanno abbandonato il sacerdozio. Comportamenti degni di un maresciallo dei carabinieri non di un vescovo.

6. Ci aspettavamo un Vicario sincero e riscontriamo l’ipocrisia e la falsità dei suoi comportamenti dietro un sorriso degno delle iene. Quando ti prende la mano per stringerla sul petto, tipico delle suore, allora è il segno che vuole una confidenza su qualcuno, vera forma di spionaggio, e per questo dobbiamo stare attenti a non compromettere i confratelli. Abbiamo imparato ben presto che quanto il Vicario ti dice davanti raramente corrisponde a ciò che pensa e dice alle spalle. Un comportamento dagli effetti devastanti nel rapporto tra noi e lui e tra tutto il clero. Prevale il clima di sospetto su tutto e su tutti che rende la diocesi un luogo infelice dove non ci fidiamo più di nessuno e siamo costretti al silenzio.

7. Questo clima si riflette anche tra i vescovi ausiliari. Il terrore è tale che non è consentita alcuna critica anche quando motivata. Manca il confronto e il dialogo soprattutto nella nomina dei parroci e nei trasferimenti. Siamo lasciati soli a noi stessi. Succede perfino che i vescovi ausiliari ci consigliano di non parlare e di non contrastare il Vicario per evitare le sue imprevedibili e talvolta violente relazioni.

8. Data la sua ossessione molti di noi si domandano cosa faccia di nuovo a Roma Monsignor Brandolini, nominato dal Cardinale Vallini Vicario capitolare di San Giovanni. Santità, Lei ricorderà Mons. Brandolini perché dalle pagine di La Repubblica ha espresso il suo profondo disappunto nei suoi confronti per il Motu proprio Summorum Pontificum che lui vedeva come un attacco frontale all’opera riformatrice del suo maestro e mentore Mons. Bugnini. Però Mons. Brandolini ha favorito in tutti i modi la nomina di Mons. lannone a suo successore a Sora e adesso è uomo di fiducia del Vicario. Per questo il Cardinale Vallini non sente e non vede quanto succede con lo stuolo di giovani accoliti della Basilica. Le voci corrono veloci ma se toccano Mons. Brandolini si fermano alla soglia dell’ufficio del Vicario.

Santità, Sappiamo che non accadrà nulla. Noi continueremo ad impegnarci nel nostro lavoro pastorale. Roma ha una lunga storia e saprà superare anche questo disastro. Noi però siamo moralmente obbligati a farlo sapere. Ci permetta di dirle che non meritiamo questo momento di terrore, di sfiducia e di decadenza.

I Sacerdoti di Roma

Fonte: http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2011/09/lettera-dei-sacerdoti-romani-sul-card.html

chiave: Agostino Vallini, Diocesi di Roma, Preti,  parroci, chiesaepostconcilio.blogspot.com

26 ott. il Card. Vallini aveva incontrato i preti romani

Card. Agostino Vallini

Il 26 settembre 2011
Il card. Vallini incontrava il presbiterio romano :

“Nelle scorse settimane,
nel preparare questo incontro,
mi sono domandato:
qual è oggi lo stato di salute del nostro presbiterio?

A me pare di poter rispondere che complessivamente è buono.

Nondimeno, considerando la realtà che ci circonda,
mi pare di capire anche che, accanto a tante cose positive ed incoraggianti,
alla gioia del nostro essere preti, al servizio generoso e all’amore alla gente, all’amicizia tra
di noi, sulla vita sacerdotale personale e di presbiterio gravi in qualche misura
– come mi è stato più volte segnalato anche da diversi di voi –
il peso della fatica quotidiana di convivere con un clima generale
non sempre gradevole ed un certo appesantimento che portano o possono portare talvolta ad un
“abbassamento di entusiasmo”.

Mi sono chiesto allora: da che cosa può dipendere? Ho riflettuto a lungo
e crederei di rispondere così: viviamo in un momento storico nel quale un
insieme di fattori culturali, sociali ed ecclesiali pesano anche sulla nostra vita
sacerdotale……… ”

http://www.romasette.it/modules/AMS/article.php?storyid=397

INCOMPIUTEZZA sul Card. Agostino VALLINI:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=vallini

don Stefano TARDANI

…. ma perchè cercano ogni giorno don Stefano TARDANI su Google ?

Questa in parte la ricerca che appariva nel mio blog di stamani,
ma ogni giorno il suo nome è ricercato con diverse aggettivazioni.

ricerche su don Stefano Tardani

Quello di:
https://incompiutezza.wordpress.com/?s=TARDANI

c’è del marcio nelle Famiglie e nella Chiesa

Preti?

Sono giorni che rifletto
su una delle ultime di Genova.

Don Riccardo Seppia e il suo mondo di vita compulsivo-sessuale, con contorno di droga e minorenni.

La commedia all’italiana del Card. Angelo Bagnasco.

Sia chiaro.

Questa di don Riccardo,
non è e non sarà l’ultima della serie.

La stampa e media vari,
ne hanno per aumentare la loro audience.

I cattolici cadono dalle nuvole…..

Eppure
il simbolico don Riccardo,
è nato in una delle nostre italianissime normali famiglie,

nella famiglia che a parole viene indicata con retorica come,
la prima Chiesa.

Ecco,
con retorica!

Il marcio comincia dalle tante vite familiari piene di frammenti calpestati,
di fobie non elaborate,
colme di incapacità di
essere in ascolto tra marito e moglie,
essere in ascolto tra genitori e figli.

Da questo nucleo vitale,
il marcio,
si allarga alla vita ecclesiale,
la parrocchia,
gli istituti di formazione alla vita sacerdotale, religiosa o civile,
quelle scuole cattoliche che reclamano continuamente soldi dallo stato.

Ho mai sentito nessuno,
che abbia mai detto STOP,
fermate immediatamente i giochi,
cerchiamo di capire che cosa stiamo combinando,
quale futuro stiamo preparando.

NESSUNO.

E non accetto scuse…..
i vari documenti vaticani,

il papa che a 80anni era un ingenuo…..
quello che oggi è un vecchietto,
viveva tra i giovani,
era un professore universitario,
pur senza aver mai vissuto la vita pastorale parrocchiale,
per qualche anno ha fatto persino il vescovo,
ha diretto uno dei più importanti dicasteri vaticani
dove non si poteva non sapere……

Eppure
la formazione alla vita sacerdotale o consacrata-religiosa per uomini e donne,
ha un profondo buco nero,
e quei formatori, che vedono lontano…. hanno seria capacità di discernimento,
sono pochi, pochissimi, quattro gatti,
spesso vengono chiamati rompiballe.

La stampa?
Non ne capisce una emerita ceppa,
a loro interessa sguazzare nel fango puzzolente.

Sono incazzato,
perchè continuano a tappare le varie fessure che si aprono in una immensa diga……

Continuano a confidare nel bimillenarismo di una Istituzione….
che pensano eterna, “ma sì tutto passa…. e noi rimaniamo…”

ma
mille anni
sono come il giorno di ieri che è già passato…. (Sl.89).

Quante famiglie ancora oggi commettono l’errore che davanti ad una problematica familiare,
ancora si rivolgono al prete che gioca ancora a fare il “prete-uomo-dio di buon senso”,
e quanto danno si sta continuando ancora a produrre……
perchè
il prete se non ha avuto una formazione psicopedagogica accertata
è completamente incapace di gestire se stesso
e di aiutare gli altri a gestirsi.

Si continuano a mettere gruppi,
comunità,
persone,
nelle mani di troppi preti,
ormai incapaci completamente di far fronte
ad un mondo/persone che chiede
di essere capaci di assumersi pienamente
la responsabilità dell’accogliere la libertà,
di far venire fuori maieuticamente
la responsabilità alla libertà nella vita delle altre persone che lo incontrano.

Qualche vescovo lo capisce,
ma non può farci nulla,
non ha altro materiale,
si adegua,
non si pone in questione,

qualcun’altro le domande se le pone,
deve stare attendo alle parole che usa nel porsi le domande…
dovesse essere sentito in vaticano…….. lo dimettono…. e forse bisogna avere le palle di rischiare….

Nella maggior parte dei casi,
è tutto abbandonato
al buon senso….
all’inventiva….
e…
“io, speriamo che me la cavo”.

Ormai,
le notizie sono diventate di attesa….
dopo don Riccardo,
e poi…..
e poi…..

Un grazie sentito
alle famiglie,
alle parrocchie,
ai rettori di seminario,
ai vescovi…….

Ratzinger

Preti, castità e giovani……

Ricordati bene una cosa:
l’unica vera soluzione è la castità.

Tu puoi pensare che se soddisfi la sollecitazione sessuale
dopo sarai tranquillo;
e non è vero.

Non te ne liberi dando sfogo alla sessualità,
facendo sesso…

Al contrario, ne diventi sempre più vittima;
farai sempre più fatica a gestire la tua sessualità.

La castità è la forma dell’amore;

è cioè ciò che ti permette di usare la sessualità correttamente,
e non per il tuo egoismo.

La castità ti servirà sempre:
adesso che non sei fidanzato,
dopo quando sarai fidanzato,
dopo ancora nel matrimonio,
e poi quando sarai vedovo.

La castità è l’unica vera soluzione.

http://www.donmarcoceccarelli.it/pdf/riflessioni/castita.pdf

http://www.facebook.com/pages/Mons-Marco-Ceccarelli/56678136257
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Mi fa piacere
trovare qualcosa da copiare e incollare.

Questa è una riflessione di don Marco Ceccarelli di Roma,
ragazzetto al Seminario Minore Romano,
passaggio al Seminario Maggiore Romano,
Ordinazione sacerdotale,

che ha avuto alcune esperienze da viceparroco in qualche parrocchia romana,
molto portato per le cerimonie,
chi lo ricorda come
Consulente ecclesiastico dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (!)
ora con la sua fascia paonazza da monsignore
lo si può ammirare tra i giovani dell’Università Statale Romatre, Cappellano dell’Ateneo,
un “giovane” del ’61 pronto ad intercettare il moto spontaneo dell’animo giovanile.

Certo,
ho come l’impressione che gente come Rulla, Cencini, Manenti,
o lavorano per la gloria di Dio o lavorano per nulla….

Forse lo scopo ultimo è intercettare una nuova meglio gioventù futura schizzofrenica e incapace di relazione con se stessi e con gli altri, magari spaventati dalla cecità!

Mah!

Ut in omnibus glorificetur Deus!

:)