Misericordia

Ritiro Comunità Famiglie

Roma, 20 Gennaio 2013

Lectio Divina Lc 15

1) Preghiera

O Dio, che per mezzo dei sacramenti

ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria,

guidaci attraverso le esperienze della vita,

perché possiamo giungere alla splendida luce

in cui è la tua dimora.

Per il nostro Signore Gesù Cristo…

2) Strumenti per una lettura personale

i) Cap. 15 = una grande unità tematica

ii) Fine cap. 14 = tanta folla segue Gesù, ma lui si volta e li ammonisce sulle difficoltà della sequela. Dunque “si avvicinavano (in greco:«enghìzo») a lui tutti i pubblicani e i peccatori”.

iii) L’ascolto dei pubblicani e dei peccatori causa scandalo presso scribi e farisei che mormorano /(in greco:«dia-gonghìzo»). Occasione di tre parabole che Gesù “disse loro” (indistintamente).

iv) Il ritornello è racchiuso nel concetto “perduto : ansia – ritrovato : gioia”. Solo il proprietario, solo chi ama è in ansia per la perdita di qualcosa/qualcuno.

v) Le parabole si concludono in modo rabbinico “dal minore al maggiore” : se c’è tanta gioia sulla terra per cose così piccole, figuriamoci quanta ce ne sarà in Cielo per la conversione del peccatore. Dio gioisce!

vi) v.12 : il padre divide le sostanze tra i figli. Un padre molto ricco e molto benevolo, di solito infatti solo il primo figlio aveva diritto all’eredità e solo se era molto abbondante. Nel regno del Padre tutti hanno “la parte che spetta”.

vii) v. 13 : il figlio vive da dissoluto. Un progetto di vita fallito che porta il ragazzo ad asservirsi per vivere. Il realismo delle parabole del cap. 15 ripropone il dramma dell’uomo alla ricerca di un senso, di una prospettiva.

viii) v. 17 : è l’immagine del padre, impressa nella memoria del figlio, a spingerlo al ritorno.

ix) v. 18 : il figlio prepara la richiesta di perdono, ammettendo di aver peccato anche oltre la necessità (“non sono degno… garzoni”)

x) Il padre non ascolta la giustificazione, restituisce al figlio la sua dignità. Il peccato, qualsiasi cosa significhi, non ferma il padre.

xi) Nuovo problema: il figlio “lontano” (“partì e s’incamminò verso suo Padre”) e il figlio “vicino” (“Si arrabbiò e non voleva entrare”). Ma è sempre il padre ad uscire e ad andare incontro!

xii) Sulle labbra del primogenito non compare mai la parola “Padre”, sulle labbra del secondogenito compare 5 volte.

xiii) Il figlio primogenito entrerà o no in casa? Sembra che la parabola lasci apposta aperta la questione come se la risposta dovesse arrivare da chi legge, come se chi legge fosse lui il primogenito!

xiv) Gesù intende rivelare il pensiero, il comportamento del Padre (Logos) : con queste parabole l’immagine è quella di un Dio partecipe del destino delle creature.

xv) In gioco non è solo il “perdono dei peccati” ma la realizzazione della propria identità umana : “I coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale; accettando ed educando la prole essi hanno così, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio” (LG 11)

[1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

[2] I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”.

[3] Allora egli disse loro questa parabola:

[4] “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?

[5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,

[6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.

[7] Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.

[8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?

[9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.

[10] Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”.

[11] Disse ancora: “Un uomo aveva due figli.

[12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.

[13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.

[14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

[15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.

[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.

[17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

[18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;

[19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.

[20] Partì e si incamminò verso suo padre.

Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

[21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.

[22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi.

[23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,

[24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.

[25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;

[26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.

[27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.

[28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.

[29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.

[30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.

[31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;

[32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.