Misteriose tortuosità della mente

Cerco di raccapezzarmici.

Leggo. Romeo Dionisi (62 anni) e Anna Maria Sopranzi (68 anni) sono stati trovati morti. Impiccati. Hanno lasciato un biglietto nel quale hanno chiesto perdono per il loro gesto, adducendo come motivazione le precarie condizioni economiche. Romeo lavorava saltuariamente per una ditta edile napoletana, che però pare abbia chiuso. Anna Maria riceveva una modesta pensione, pare intorno ai 500 euro. Tra le spese spiccherebbe quella dell’affitto, si dice sui 700 euro. Moglie e marito senza figli, ma lei con un fratello, Giuseppe (70 anni), che non appena scoperto i cadaveri dei due si è gettato in mare, morendo a sua volta.

Tutto chiaro? Proprio per niente.

A mente fredda quali dati abbiamo? Non molti, ma di sicuro insufficienti per avallare il giudizio che in questi giorni sembra piacere tanto alla gente. Troppe domande restano in sospeso.

  1. Come è possibile che nessuno (parenti, vicini, parroco, servizi sociali…) si sia mai accorto delle precarie condizioni economiche di questa coppia? Non si trattava di giovani implumi. É ammissibile ritenere che il loro stile di vita, per quanto misurato, non desse adito a particolari preoccupazioni?
  2.  Per quanto si trattasse di persone semplici e umili, possibile che la presunta “vergogna” per una condizione di povertà tanto improvvisa quanto invincibile li abbia sopraffatti al punto di togliersi la vita?
  3. Possibile che alla mente dei due anziani non siano affiorate soluzioni alternative, eventualmente consigliandosi con qualcuno in grado di mantenere grande riservatezza, come per esempio il parroco?
  4. Il fratello di lei, suicida a 70 anni, pare colto da un raptus di disperazione: davvero è stata sufficiente la vista del cadavere dei parenti per perdere lucidità a tal punto da compiere lo stesso gesto?
  5. Dietro queste persone apparentemente tanto stimate e conosciute non si ritrova invece una forma di solitudine così profonda da renderle del tutto sconosciute, al punto di non poter verificare né la fonte delle notizie su di loro né la loro attendibilità?

Non sono mai stato propenso alla logica del “sospetto” a tutti i costi, ma certo mi trovo di fronte ad un caso che lascia irrisolte tante questioni, più di quante non riesca a spiegare la povertà denunciata in questi giorni dai mezzi di comunicazione. Spiegazione che non mi sento di sposare appieno, pur nella consapevolezza che sarà impossibile arrivare ad una piena luce sull’intera vicenda, dove a farla da padrone sono le misteriose tortuosità della mente umana.

A noi non resta che pregare per queste tre povere creature.