Pace non è pacifismo. Gli auguri di Pasqua 2022
Per gli auguri della Pasqua 2022 desideravo parlarvi di pace – Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno tutti -. Ma dopo un po’ ho rinunciato ad usare le mie parole, perché mi sono sembrate insipide e stolte in confronto alle parole sapide e sapienti (e profetiche) di un grande Papa, Paolo VI. Fu lui ad inventare la Giornata Mondiale della Pace nel 1968 e così scriveva in quella occasione:
Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a celebrare “La Giornata della Pace”, in tutto il mondo, il primo giorno dell’anno civile, 1° gennaio 1968…
Un’avvertenza sarà da ricordare. La pace non può essere basata su una falsa retorica di parole, bene accette perché rispondenti alle profonde e genuine aspirazioni degli uomini, ma che possono anche servire, ed hanno purtroppo a volte servito, a nascondere il vuoto di vero spirito e di reali intenzioni di pace, se non addirittura a coprire sentimenti ed azioni di sopraffazioni o interessi di parte.
Né di pace si può legittimamente parlare, ove della pace non si riconoscano e non si rispettino i solidi fondamenti: la sincerità, cioè, la giustizia e l’amore nei rapporti fra gli Stati e, nell’ambito di ciascuna Nazione, fra i cittadini tra di loro e con i loro governanti; la libertà, degli individui e dei popoli, in tutte le sue espressioni, civiche, culturali, morali, religiose.
Altrimenti, non la pace si avrà – anche se, per avventura, l’oppressione sia capace di creare un aspetto esteriore di ordine e di legalità – ma il germinare continuo e insoffocabile di rivolte e di guerre…
Pace non è pacifismo, non nasconde una concezione vile e pigra della vita, ma proclama i più alti ed universali valori della vita; la verità, la giustizia, la libertà, l’amore.
Buona Pasqua! Buona Pace!
Grandissime parole.
Peccato che tutti i papi dopo di lui (e, nonostante il mito, anche quello prima di lui) di quel vuoto si siano fatti pieni (forse Luciani avrebbe potuto essere un’eccezione, ma è durato troppo poco per averne cerztezza).