Rapporto statistico sul clero romano 2017

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Numeri generali

Riepilogo generale dei profili

Sul sito web www.vicariatusurbis.org il 31 maggio 2017 erano presenti 1251 profili riconducibili a chierici del clero romano; il 5 giugno 2017 erano presenti 72 profili riconducibili a chierici del clero romano escardinati dalla Diocesi di Roma; l’8 giugno 2017 erano presenti 29 profili ricon­ducibili a chierici del clero romano promossi vescovi.

Chierici residenti, missionari, non residenti

Per ciò che riguarda la residenza nella Diocesi, si sono classificati i chierici ordinati per la o in­cardinati nella Diocesi di Roma e non escardinati né promossi vescovi in tre categorie principa­li: residenti, quei chierici che, svolgendo o meno attività pastorali al servizio della Diocesi di Roma, vi risultano fisicamente presenti; in missione (o missionari), quei chierici che, per incarico o con il consenso del Vescovo, svolgono un servizio pastorale in una Diocesi diversa da quella di Roma figurando in una delle tre categorie missionarie (Fidei donum, Can. 271, Itineranti); non residenti, quei chierici che non risultano fisicamente presenti nella Diocesi di Roma.

I diaconi permanenti sono residenti nella Diocesi di Roma in massa: solo 5 risultano non risiedere mentre la percentuale di chi è presente fisicamente a Roma è del 96,25%.

Per i presbiteri l’argomento è più complesso e sfaccettato. Dei presbiteri di cui si conosce l’anno di nascita risulta residente nella Diocesi di Roma il 79%, pari a 689 chierici. 137 sono i missio­nari (il 15,71%), mentre 46 chierici, il 5,27% non esercitano il ministero in Diocesi.

Chierici di età inferiore ai 75 e superiore ai 74 anni

In termini percentuali tra presbiteri e diaconi non si rilevano grandi diffe­renze. La percentuale di diaconi di età inferiore ai 75 anni (85,71%, pari a 114 su 133) è maggiore di quella dei presbiteri (83,6%, pari a 729 su 872); occorre precisare che il diaconato permanente è stato ripristinato dopo il CVII, quindi sulla lieve differenza di percentuale (2,11%) può aver influito anche il fatto che i sog­getti interessati sono stati ordinati solo negli ultimi 30 anni (la prima ordinazione diaconale registra­ta risale al 1982) e per questo siano più giovani.

Chierici con e senza attività

Il dato positivo è la forte tendenza dei chierici a rimanere in attività anche in tarda età: l’87,04% dei presbiteri (759 su 879) e ben il 96,24% dei diaconi (128 su 133) ricopre un qualche incarico.
Da interpretare il dato per certi aspetti sorprendente dei 19 diaconi ultrasettantaquattrenni, tra i quali un soggetto di 91 anni, impegnati al 100% in attività.

Nessuna sorpresa invece per i 64 profili, circa la metà di tutti i presbiteri ultrasettantaquat­trenni (143), che risultano non in attività. Resta quindi da chiarire il dato importante di oltre il 5% dei presbiteri e dei 5 diaconi più gio­vani il cui incarico risulta sconosciuto.