Sull’inchino della Madonna abbiamo capito tutto
E finalmente sull’inchino della Madonna ad Oppido Mamertina abbiamo capito tutto.
Peppe Mazzagatti è il mafioso “riverito”. Solo il cognome innervosisce, per primi gli amanti degli animali, figurati poi i cultori della giustizia. L’ottuagenario boss sta pigramente a casa sua a scontare una pena all’ergastolo (link) e già qui si sarebbe curiosi di sapere come si fa a rimandare un mafioso a casa sua, nel suo territorio, ancorché anziano.
Il Procuratore dott. Gratteri accusa la Chiesa di non alzare abbastanza la voce sulla mafia e il Segretario della CEI Mons. Galantino, piccato, lo invita a fare i nomi di chi si starebbe zitto: quasi quasi verrebbe il sospetto che la Calabria non abbia più posto per alloggiare le miriadi di preti antimafia, gole profonde che uno per uno nominano i mafiosi (link).
Il Parroco don Rustico (cognome che è tutto un programma) pare sia il cugino del boss (link). Invece di star zitto come gli altri lui parla e parlando invita a prendere a sberle un giornalista (link); così viene deferito all’Ordine dei Giornalisti (link), rapido stavolta nell’invocarne l’espulsione, rapidissimo qui come mai altrove, per casi ben più gravi.
Il Vescovo di Oppido-Palmi, Mons. Millito, cade dal pero, non sa nulla di preti e di mafia e promette indagini e provvedimenti (link).
Il Sindaco di Oppido Mamertina, Giannetta, fa un lungo comunicato (link) per spiegare che l’omaggio c’è stato, sì, ma per lunga tradizione, ed era al quartiere, non al mafioso. Se la casa del quale si trovava incidentamente sul percorso e in quel quartiere, la sfortuna perseguita sempre i puri di cuore.
Gira che ti rigira, non vorrei che alla fine la colpa sia tutta di quel povero Maresciallo Marino che ha sollevato il polverone (link). Infatti dell'”interpretazione” del solerte milite il Parroco don Rustico si dice rammaricato e lamenta incomprensioni non volute da nessuno (link).
L’unica a non aver detto nulla è la statua della Madonna: lei si era dissociata da tempo…
La conferenza episcopale calabrese ha promesso di intervenire. Speriamo che alle parole seguano i fatti e che il fuoco e fiamme minacciato non sia solo un fuoco di paglia. Bisogna che la chiesa sia credibile altrimenti non è sale nè luce per nessuno.