Zibaldone della settimana – 07

Spadaro save the Pope

Il 3 maggio 2022 Il Corriere della Sera pubblica una intervista a Papa Francesco (fonte | mirror pdf) nella quale si attribuisce testualmente al Pontefice che “forse «l’abbaiare della Nato alla porta della Russia» ha indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. «Un’ira che non so dire se sia stata provocata — si interroga —, ma facilitata forse s컓.

Chi può aver suggerito al Papa questo pensiero?

Qualche giorno dopo, il 9 maggio 2022, il Papa incontra i direttori delle riviste culturali europee della Compagnia di Gesù, di cui fa parte. Il 14 giugno 2022 Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, riporta i contenuti dell’incontro (fonte | mirror pdf). Dai quali apprendiamo che l’idea della NATO che “abbaia” ai confini della Russia gliel’ha suggerita “un capo di Stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio” incontrato un paio di mesi prima dell’inizio della guerra (sì, la chiama guerra, non “operazione militare speciale”).

A dicembre 2021 il Papa aveva incontrato Nicos Anastasiades, Presidente di Cipro (Nazione che all’ONU si era dichiarata favorevole alla risoluzione di condanna dell’invasione). Aveva anche incontrato la Presidente della Grecia, ma non vale, è donna, il Papa aveva parlato di uomo saggio.

A ottobre 2021 aveva incontrato Armen Sarkissian, Presidente dell’Armenia (Nazione che all’ONU si era astenuta nella votazione sulla risoluzione di condanna dell’invasione). Armen si è laureato nell’Armenia Sovietica e ha fatto lì tutto il suo cursus honorum. Ha poi rappresentato l’Armenia in Gran Bretagna e in Unione Europea prima di diventare Presidente della sua Nazione.

Che dire? Di certo, tra i due, Armen sa meglio di Nicos che “i russi sono imperiali (sic!) e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro“. In ogni caso, o l’uno o l’altro, il Capo di Stato che avesse suggerito questo pensiero al Papa, per essere un tipo saggio che parla poco, sapeva di trovare terreno fecondo e ha saputo trovare le parole giuste per smuoverlo appena in tempo perché la sua profezia (ben due mesi prima della guerra, forse quattro: “La situazione potrebbe portare alla guerra“) si avverasse.

Intanto né l’intervista del Papa al Corriere, né il discorso  del Papa ai direttori delle riviste fanno parte del magistero pontificio. Questo ci permette di continuare ad auspicare non tanto che God save the King, quanto che il Commissario Spadaro save the Pope. Possibilmente in modo un po’ più imparziale di quello dimostrato nell’intervista chiesta al TG1 per precisare che l’ira di Putin secondo Bergoglio è stata “non impedita” piuttosto che “provocata” (o “facilitata“).

Da chi, come e perché, ancora non è chiaro. Attendiamo prossime rivelazioni.

 

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Gol e autogol della Salute Mentale

È di qualche giorno fa la notizia di un torneo di calcio a 5 organizzato da alcuni enti, tra cui i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) di Roma (fonte | mirror pdf).

Il torneo, proposto con grande enfasi, vedeva gareggiare squadre composte da pazienti psichiatrici.

In apparenza una iniziativa buona. Sicuramente buone sembrano le intenzioni degli organizzatori.

A tutti gli effetti si tratta di manicomializzazione dello sport. Malati mentali che giocano contro altri malati mentali (storia per altri aspetti già sentita, purtroppo). Ulteriore stigmatizzazione dei pazienti psichiatrici, nell’articolo di un noto periodico cattolico indicati infelicemente come “queste persone” che avrebbero particolare bisogno di fare sport. Con la parvenza di “riabilitazione del pallone“, integrazione e socializzazione rinviate a data da destinarsi. Nemmeno un cenno ad Associazioni meritorie come VolontariaMente, che da anni si occupa di attività inclusive di malati psichiatrici attraverso lo sport praticato insieme a persone non psichiatriche.

Giudizio negativo, dunque? In larga parte sì, ma solo per invidia perché l’iniziativa per ora esclude “queste persone” come me. Attendo con ansia che gli stessi enti propongano tornei tra ipertesi (molto bisognosi di fare sport) ai quali potrei partecipare io pure. Oppure tornei tra pazienti oncologici (pure loro molto bisognosi di fare sport) e potrei partecipare pure a quelli. Si dovrebbero inoltre pensare tornei tra pazienti con ipotiroidismo (grande indicazione di fare sport) e io sarei agevolato nella partecipazione. Sarebbero da organizzare tornei tra politraumatizzati (decisivo lo sport per la loro riabilitazione) e ne trarrei grande giovamento dopo i miei trascorsi. Infine sarebbe bello se si facessero tornei tra pazienti dismetabolici (assolutamente indicato fare sport) e anche da quelli non resterei escluso.

Ogni malato ha diritto ad un torneo, è ora di farci sentire!