Zibaldone della settimana – 11

Autisti e passeggeri, serve un’alleanza

Come è andata veramente? A distanza di qualche giorno, spero con maggiore serenità, voglio raccontarvi come è andata veramente.

Era lunedì, mio giorno libero, sono uscito dalla Struttura alle 05:30 per prendere il bus 029 che passa davanti all’Ospedale Sant’Andrea intorno alle 05:45.

Alle 06:00 ero già in Stazione a Saxa Rubra, in attesa del treno delle 06:04 che però non passa, senza nessuna comunicazione da parte di CoTraL, come purtroppo spesso accade. Tanto che lo segnalo su Twitter.

La banchina si riempie e prevedendo l’arrivo di un treno stracolmo di passeggeri arrabbiati decido di prendere il bus 32.  Mi siedo al posto più vicino alla porta anteriore, da cui si gode bene la vista della strada. L’autista sale a bordo e comincia il viaggio. Erano circa le 06:12.

Il bus non corre, anzi va decisamente piano. La cosa non passa inosservata nemmeno agli altri passeggeri, che sento mugugnare. Osservo che la traiettoria del bus non è sempre rettilinea, tende a ciondolare anche arrivando a superare la linea di mezzeria. Mi sfiora il pensiero che l’autista non si senta bene. Solo pochi giorni prima un altro autista era stato colto da un colpo di sonno. Però non posso vederlo, ci sono alcuni fogli di carta che impediscono lo sguardo.

Al primo semaforo rosso l’autista si ferma, ma quando scatta il verde non riparte subito. Si ripresenta il sospetto che non si senta bene, dico “Tutto ok?“. Ma il bus riparte e io penso che l’autista non mi abbia sentito perché indosso la mascherina.

Al successivo semaforo accade la stessa cosa: scatta il verde e il bus non riparte. Da dietro i fogli di carta non si vede nulla, decido di piegarmi un poco per vedere se l’autista sta bene ma qui la sorpresa. L’autista sta armeggiando su uno schermo da cui si vedono immagini in movimento.

Mi sento stupido. Mi sento preso in giro. Ma come? Io tutto preoccupato che l’autista stesse bene e invece scopro che, protetto da sguardi indiscreti, si stava dedicando a tutt’altro durante la guida? Avverto che la sicurezza mia e degli altri passeggeri è nelle mani di qualcuno che non tiene a noi.

Cosa posso fare? Sono quasi arrivato a destinazione. Decido di filmare la scena. Quando ad Ottaviano scendo dal bus, attraverso la strada, mi fermo sul marciapiedi e mi volto. Il semaforo è rosso e il bus fermo. Vorrei che l’autista mi guardasse un attimo, ma è ancora impegnato nella sua attività.

Decido di denunciare il fatto.

Comprendo le reazioni di censura a questa decisione arrivate da alcune parti sull’onda dell’emozione dei primi giorni. A nessuno fa piacere sapere che un collega è stato sanzionato. Qualcuno si è addirittura sentito violato nella sua privacy: come si permettono questi passeggeri di filmare gli autisti durante la guida?

Da passeggero dico che i passeggeri non sono i guardoni degli autisti. Noi passeggeri siamo semplici persone che vogliono spostarsi all’interno della città, per andare a lavoro, per andare a casa, per fare un giro. Riducendo il più possibile il rischio di trovarsi in difficoltà con i mezzi pubblici. Non siamo nemici degli autisti, non c’è nessuna guerra in corso.

Anzi, sarebbe auspicabile ci fosse un’alleanza tra autisti e passeggeri, soprattutto quelli che si spostano sui mezzi pubblici abitualmente. Alleanza per rendere il servizio migliore, per migliorare la vita della nostra città. Per alimentare la fiducia reciproca, che viene demolita dal comportamento sbagliato dei passeggeri, quelli violenti, quelli che non pagano il biglietto, non meno che dal comportamento scorretto degli autisti, quelli scortesi, quelli che guidano con sprezzo del pericolo.

Senza questa alleanza di fiducia e di rispetto reciproco nessuno sforzo di miglioramento potrà ottenere i risultati sperati.